Soluzione doppio zero per l’Ucraina

Per porre fine diplomaticamente al conflitto in Ucraina, l’Occidente deve discutere sul sostegno militare a Kiev. Le incertezze degli attuali negoziati
Guerra Ucraina

La crisiUcraina potrà essere risolta solo diplomaticamente. È vero. Ma i fatti sembrano dire altro: per settimane i separatisti hanno ottenuto armi pesanti e forze speciali, riuscendo a superare la linea del cessate il fuoco concordata a Minsk. Che interessi avrebbero a negoziare con Kiev ora che stanno vincendo?

Alla fine della settimana scorsa, i leader dei separatisti hanno boicottato la riunione del Gruppo di contatto a Minsk, insistendo invece per stabilire una nuova linea di cessate il fuoco, quella da loro raggiunta. Delusa la presidenza serba dell’Ocse, perché i rappresentanti dei separatisti non erano nemmeno disposti a parlare di ritiro delle armi pesanti.

Chiora vuole una soluzione diplomatica in Ucraina deve mutare i propri calcoli. Le proposte di un gruppo di esperti statunitensi arrivate sul tavolo di Obama spingono per dare la possibilità a Kiev di difendersi e di impedire eventuali nuove offensive dei ribelli. In soldoni, gli Usa stanno pensando seriamente ad armare l’esercito ucraino con moderni sistemi di comunicazione, armi anticarro, droni e sistemi radar. A Berlino tali considerazioni sono guardate con grande sospetto. Ma come spiegare agli ucraini che non si possono fornire armi di difesa mentre i separatisti ne ricevono ogni giorno da Mosca? Putin hadefinito l’esercito ucraino come “la legione straniera della Nato”. È chiaro, non vuole che Kiev entri nell’Alleanza atlantica… E forse il miglior deterrente non sta in Ucraina ma nei missili a media gittata che stazionano in Germania e in Polonia come risposta alle analoghe installazioni russe…

Ma dove dovrebbe posizionarsi il vero obiettivo per l’Ucraina? Dovrebbe trattarsi di una soluzione “doppio zero”: zero interferenze da entrambi i lati, con monitoraggio dal processo di pace da parte dell’OSCE, mentre le regioni orientali dovrebbero godere di ampi diritti di autonomia.

Purtroppo il sistema d’informazione non sta facendo grandi servizi alla verità. Sebbene la stessa televisione russa ripetutamente mostri soldati con insegne russe mentre combattono in Ucraina, Mosca continua a negare che la Russia faccia parte del conflitto.Senza considerare che fra dicembre e gennaio – secondo le fonti NATO – Mosca ha rifornito i ribelli di Donetsk e Lugansk con equipaggiamento militare pesante offensivo. E l'OSCE, che avrebbe il compito di monitorare la situazione in Ucraina orientale, è nei fatti impedita di farlo e non riesce nemmeno a pubblicare quelle foto prese dal satellite che le agenzie di intelligence occidentali non fanno vedereper non svelare i loro segreti tecnologici.

In considerazione dellacontinuità dell’escalation del conflitto una soluzione va trovata. Merkel e Hollande sono in prima fila nell’azione (ma, ancora una volta, dov’è l’Europa politicamente unità?), ma il risultato è tutt’altro che scontato. Mentre non pochi osservatori cominciano a sottolineare come l’obiettivo russo a Minsk non sia tanto un compromesso politico quanto rendere cronico il conflitto armato per destabilizzare a termine il governo di Kiev e mirare a una separazione di fatto dell’Ucraina orientale, come è già accaduto in Crimea. In attesa di nuovi sviluppi.

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