Segni fra le pagine

Sfogliamo l'ultimo numero di Città Nuova: prove di riscatto per il Parlamento, i giovani italiani, l'alluvione dimenticata della Thailandia, la prova della malattia, alcuni degli argomenti trattati
Copertina Città Nuova dicembre

“A chi si meraviglia scoprendomi serena confido che cerco di vivere il presente […] stando attenta a ogni prossimo, forzandomi a un sorriso anche quando verrebbe solo da piangere”: ci sembra bello accostarci alla lettura del n°23 di Città Nuova con le parole di Maria Beatrice Borri che, a pagina 38, rivela Il segreto della nostra forza rievocando il momento in cui apprese di condividere con la giovane figlia la stessa forma tumorale contro la quale lei già stava combattendo:”E’ stato tremendo: tutto sembrava crollarmi addosso… Perché anche a lei? Piango senza freni … L’impulso è di fuggire non so verso dove. Ma non si può, si deve aspettare, impotenti. Mai come ora capisco lo stare di Maria ai piedi della croce”. Intorno a loro si attiva subito una commovente catena di solidarietà. Conclude Beatrice: ”Questo è il segreto della forza, poter contare sull’amore che è dentro di te e negli altri”.

 

Tanta solidarietà si è attivata anche in Thailanda dove la recente smisurata inondazione ha colpito 63 provincie del Paese, distrutto 60 milioni di tonnellate di riso e costretto tre milioni di famiglie a sfollare. L’eccezionale evento è rievocato da una grande foto alle pagine 28-29, così commentata da Giuseppe Garagnani: “Non si notano proteste, anche se molte famiglie hanno la casa inondata ormai da un mese. Si sopravvive aiutandosi con le molte barche a disposizione e con ogni mezzo di fortuna. Per garantire la sopravvivenza le persone valide lavorano fino a 15 ore al giorno. Migliaia di anziani e bambini vengono accolti e sfamati nei monasteri buddhisti. Emerge insomma il volto migliore della Thailandia e del suo popolo meraviglioso.

 

Meravigliosi, nonostante alcune contraddizioni legate al consumo di alcol e di droghe, sono anche i nostri giovani attratti dal volontariato “perché luogo in cui si mette liberamente in gioco creatività e impegno e si può misurare il cambiamento”- è questo che emerge dal primo piano di Maddalena Maltese a pag.4 dedicato alla Nuova gioventù che apre pure un focus sui giovani del Movimento dei Focolari che, nel loro recente convegno annuale, hanno scritto al presidente Napolitano di voler “occuparsi in prima persona dell’Italia”, hanno riformulato parole come “tolleranza” sull’enciclopedia libera Wikipedia, hanno inviato mail condivise alla Benetton per chiedere “pubblicità rispettose del’uomo, della donna e delle diverse religioni”. 

 

Il segreto di Beatrice e di sua figlia, la solidarietà della Thailandia, il ritrovato interesse dei giovani per il sociale: queste ci sembrano le ottiche corrette per guardare agli attuali problemi del nostro Paese e del suo Parlamento alla prova del riscatto, come emerge dall’analisi di Iole Mucciconi a pag.16: ”Al governo dei non-politici spetta l’iniziativa, ma il Parlamento non dovrà andare a rimorchio. Anzi, dovrà tenere alta l’asticella della politica, verso mete degne della gravità del momento e della nostra storia. Se verrà prospettata una visione chiara e piena di futuro, i cittadini non mancheranno di sostenere il governo, pur nelle scelte difficili che dovrà compiere, e si riconosceranno nel Parlamento, ricostruendo finalmente un legame pericolosamente spezzato”.

 

“Vengono oggi al pettine i nodi dell’euro, una moneta senza Stato (o meglio, con “troppi” Stati, nel senso di politiche economiche diverse) e soprattutto senza una guida politica”: così constata Pasquale Ferrara nell’editoriale a pag.12 intitolato Non ci piace l’Ue a più velocità. Continua: “Il paradosso è che proprio quella che è ormai ritenuta un’utopia, e cioè una politica economica unica almeno per l’area euro, rappresenterebbe l’unica misura realistica per salvare non solo la moneta unica, ma forse la stessa costruzione europea”.

 

E mentre economia, società e costumi sembrano confermare che si vive ormai in un’era definita post cristiana, Fabio Ciardi a pag.13 si domanda se questo sia Un natale nel post o nel pre?:”Il Cristo sta dietro di noi o ci precede? La “buona novella” che egli ha proclamato, proposta di una società fondata su rapporti d’amore e di giustizia, è un retaggio di altri tempi o è davanti a noi come un’ispirazione cui tendere? L’era cristiana sta appena iniziando ed è piena di speranza. A ogni generazione, oggi alla nostra, il compito di attuare il Vangelo, creando futuro”.

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