66-67 Famiglia minacciata

Nel documento del papa la famiglia è presentata ancora una volta come la cellula fondamentale della società, dove tra l’altro «si impara a convivere nella differenza» (66). È affascinante pensare alla famiglia come la prima scuola di vita, dove si apprende l’arte di tessere relazioni, di accogliere i diversi punti di vista, di superare le barriere intergenerazionali. Purtroppo oggi sempre più spesso ci troviamo di fronte ad una famiglia fragile a causa, come scrive il papa, anche dell’«individualismo postmoderno» (67) che indebolisce lo sviluppo e la stabilità dei legami tra le persone. Tutto questo impedisce una reale accoglienza della diversità, che è tollerata più che valorizzata, se non addirittura considerata come qualcosa da cui difendersi.

Ci sembra, però, di intravedere tra le righe del documento l’autostrada per far rinascere la famiglia: un nuovo abbandono fiducioso nelle braccia di Dio, Padre amorevole che guarisce, rafforza e promuove i legami interpersonali. Sarà necessario anche superare i livelli di emotività, che oggi troppo spesso spingono a scelte affrettate, per riscoprire il valore non solo dei sentimenti, ma anche della razionalità, della volontà di amare, dell’impegno assunto dagli sposi, che accettano di entrare in una comunione totale di vita. Altrimenti il matrimonio diventa «una mera forma di gratificazione affettiva, che può costituirsi in qualsiasi modo e modificarsi secondo la sensibilità di ognuno» (66).

Maria e Raimondo Scotto
Esperti di problematiche familiari, autori di numerosi volumi