Salvataggio nel Mar Nero

La formica Lisa ama l’avventura. Oggi ha deciso di spingersi fino in città.
Illustrazione di Eleonora Moretti

La formica Lisa ama l’avventura. Ha al suo attivo parecchie esplorazioni interessanti ai margini del bosco, ma oggi ha deciso di spingersi fino in città. Eccola lì, davanti alla porta di un bar. «Prenderò un buon bicchiere di rugiada fresca», pensa Lisa e si arrampica lungo il banco del bar. «Buongiorno, vorrei…», Lisa non riesce a terminare la frase: è caduta in mezzo a una goccia di caffè! «Devo essere caduta in mezzo al mar Nero», pensa. L’ha sentito raccontare da una rondine che, al di là di Boscoridente c’è il mar Nero. E questo, "nero", lo è sul serio! Annaspando per tenersi a galla, Lisa urta contro la briciola di un toast che diventa una provvidenziale zattera sulla quale può salire e gridare: «Aiuto! Help! Au secours!». Viaggiando molto, Lisa ha imparato a chiedere aiuto in più lingue, ma oggi nessuna sembra servire: chi mai può sentire la voce di una formichina perduta in una goccia di caffè, in un bar chiassoso? Finalmente la sua voce viene captata dall’orecchio finissimo del professor Abracadabrafanfullazulù (d’ora in avanti abbreviato con A.), che abita su un lontano pianeta. Individuata la formica con un potente telescopio, il professore si precipita sulla terra con la sua astronave. L’azione è fulminea; entra nel bar, afferra delicatamente Lisa, proprio un istante prima che la zattera-toast si disfi, poi riporta la formica a Boscoridente.

 

Lisa racconta la terribile avventura che le è capitata in mezzo al mar Nero e il suo salvataggio. Una bella medaglia d’oro, fatta con petali di ranuncolo, viene fissata sul petto dell’eroe. Per completare la festa, una margherita porta una grande torta. Il professor A. dice: «Non ho mai mangiato una torta così buona! Come si chiama?». Nessuno lo sa: si chiama torta e basta. «Propongo di chiamarla torta Margherita», dice il professore e tutti accolgono la proposta con un battimani. A sera il professor A. ritorna sul suo pianeta. Ma nessuno dimenticherà chi ha saputo sentire la voce di una formica in difficoltà, al di là delle stelle.

 

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