Sagre sulla via del rientro

Feste popolari per salutare la fine delle vacanze. A Limone Piemonte si ricorda la cacciata dei Saraceni.
limone piemonte

Nei paesi di villeggiatura t’imbatti in sagre, feste patronali, rievocazioni storiche che incuriosiscono, fanno fare al turista salti nel passato e danno il sapore delle cose di un tempo. Se lasci la Costa Azzurra in Francia e risali dal mare la Valle Roya, dopo che hai abbandonato le ricche spiagge di Montecarlo per inoltrarti nella provincia di Cuneo, il primo paese che incontri nella Valle Vermenagna dal versante italiano è Limone Piemonte. Lì trovi la gotica parrocchiale di S. Pietro in Vincoli affacciata sulla piazza principale, risalente al 1363 e restaurata nel 1955. La facciata in pietra è scandita da lesene e arricchita da un portale, che reca nella lunetta una Deposizione del XV secolo. Il campanile romanico risale al 1100 circa, ed apparteneva a una chiesa precedente. L’interno a tre navate conserva un pulpito intagliato del XVI secolo. E il limone è pure il frutto che caratterizza lo stemma della cittadina dal Settecento, probabilmente a causa del forte legame di transito e di commercio con la vicina Costa Azzurra.

 

Centro di villeggiatura e soggiorno estivo da fine Ottocento, Limone è tra le prime località italiane in cui si sono diffusi gli sport invernali. Conosciuta come la “Riserva Bianca”. offre tuttora agli appassionati oltre cento chilometri di piste da sci, sei chilometri ad anello per lo sci di fondo, snow-board, sky-bob, pattinaggio su ghiaccio, parapendio, e numerosi percorsi di sci alpinismo riservati ai più esperti. In questo gran caos turistico, nell’ultima domenica di agosto si celebra la festa dell’Abbaya, che rievoca, a cavallo tra storia e leggenda popolare, la cacciata dei Saraceni dalla Valle Vermenagna. Gli Abbà legati alla devozione di San Secondo erano i signorotti del posto e guidavano associazioni di commercianti e carrettieri. Qui si celebra l’investitura dei nuovi Abbà, e la rievocazione richiama i turisti in questa giornata di quasi commiato dal riposo. La piazza è percorsa da una cinquantina di figuranti, da cavalli che trainano il calesse con gli Abbà uscenti, e un carro ornato di fiori di montagna trainato da una coppia di buoi, dove prenderanno posto i nuovi Abbà, tutti in costumi d’epoca napoleonica. Danze, canti popolari, consegne del mandato ai nuovi, bandiere, coccarde e cappelli e revoca ai sostituiti. Balli delle valle occitane al suono della ghironda e della viola, poi chiusura della manifestazione con la tipica distribuzione di prodotti locali.

 

La strada riparte da Limone e ci porta verso la pianura. Si scende lentamente, e gli ultimi respiri d’aria fresca vengono sommersi dall’afa che invade la quotidianità di chi torna col mese di settembre alle proprie occupazioni e preoccupazioni. Coraggio: l’autunno, coi i colori pastello caldo dei vigneti, delle terre arate di fresco, della frutta saporita, ci offre nuove opportunità. A noi saperle cogliere.

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