Roma, il riscatto di una città

Nella Capitale si concentra la strategia sommersa delle mafie per il controllo dell’economia. I segnali di resistenza di una città che si prepara al Giubileo e in vista della Giornata nazionale in memoria delle vittime innocenti di mafia, a Roma il 21 marzo. L'articolo è tratto dal numero 3/2024 di Città Nuova

Le mafie, come ci ha detto più volte su Città Nuova Roberto Mazzarella, non sono altro che una disperata e insaziabile accumulazione di denaro. Il nostro corrispondente da Palermo scriveva al tempo della strategia del terrore che negli anni ’90 colpì i magistrati Falcone e Borsellino con vere e proprie azioni di guerra, compreso l’uso del tritolo per far saltare strade e palazzi. Si contavano una media di 527 omicidi ogni anno con movente mafioso (cfr. www.truenumbers.it). Il conflitto con lo Stato giunse agli attentati a Firenze e a Roma, fino a concepire l’ipotesi di una strage nello stadio Olimpico durante il derby capitolino. Pagine ancora tutte da chiarire, come la scomparsa dei documenti del giudice Borsellino e l’isolamento da parte dei suoi colleghi magistrati.

Oggi si vive un’epoca diversa. Il meraviglioso centro storico di Palermo è inondato dai turisti. Matteo Messina Denaro, l’ultimo pericoloso latitante di quella stagione terroristica, è stato catturato a gennaio 2023 mentre era, in incognito, in una clinica privata palermitana
per un tumore. Il fatto che un boss pluriricercato si muovesse con libertà dimostra, secondo l’ultima relazione della Direzione nazionale investigativa antimafia (Dia), un “sotterraneo consensualismo” verso un potere mafioso sommerso che non ha bisogno di azioni eclatanti ma riesce «a infiltrarsi nel tessuto dell’economia legale, avvalendosi frequentemente di infedeli pubblici funzionari e rappresentanti delle istituzioni proiettando gli investimenti anche all’estero». Un dato di fatto che rimanda ai legami denunciati più volte tra mafie e massoneria deviata, le cosiddette massomafie.
“Violenza e ricchezza” è il binomio che continua a spiegare il fenomeno mafioso, come conferma il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo. L’arsenale militare delle organizzazioni criminali resta intatto. Anzi, la dotazione bellica è diventata più sofisticata con la guerra in Ucraina che, secondo Melillo, costituisce «uno straordinario bacino di sperimentazione» di tecnologie che «messe a punto in quel contesto non cesseranno né di esistere, né di essere utilizzate ed entreranno a far parte del patrimonio di know how della criminalità organizzata, sia di stampo terroristico, che mafioso». Ma non occorre usare le armi quando bastano i soldi per imporsi in un contesto sociale indebolito dal virus dell’individualismo. A Roma, esistono almeno 100 piazze di spaccio di droga che arricchiscono i clan. Un drenaggio continuo di denaro che distribuisce le briciole lungo tutta la filiera. Un turno di vedetta per un minorenne fa guadagnare 50 euro al giorno in quartieri dove le famiglie si indebitano anche per mangiare e vivono di precariato.
Da quale disagio profondo nasce questa colossale domanda di droga? Quale alternativa credibile esiste all’impoverimento di intere fasce di popolazione in un sistema pervaso dall’ossessivo consumo di merci? Rientra in questa dinamica recessiva l’offerta incentivata dell’azzardo “legale” di massa (dal gratta e vinci fino a quello on line) che ha raggiunto 150 miliardi di euro di raccolta nel 2023). Oggi la strategia delle mafie è quella di non creare allarme, ma di infiltrarsi nell’economia grazie a sistemi di comunicazione criptate e sofisticati meccanismi finanziari. È perciò, un segno da cogliere la scelta di Libera di promuovere il 21 marzo a Roma la Giornata nazionale in
memoria delle vittime innocenti di mafia.
Nell’Urbe vige, dalla fine degli anni ’70, una sorta di pax mafiosa tra le diverse cosche che hanno deciso di investire nel centro
politico del Paese. «L’infiltrazione tocca tutti i principali settori – afferma Libera – indirizzandosi, in maniera particolare verso alberghi e
ristorazione, commercio, immobiliare e costruzioni così come il “gioco” d’azzardo, i rifiuti, gli stabilimenti balneari e gli appalti pubblici nel settore dei servizi». Ma Roma è piena di tante storie di resistenza civile che non appaiono nelle serie tv pervase dalla spettacolarizzazione del male. Il 21 marzo è l’inizio della primavera che conduce all’ormai prossimo Giubileo del 2025. Un percorso di riscatto che è già in atto.

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