RisorgiMarche, il festival della solidarietà

Dopo le 80 mila presenze della prima edizione, Neri Marcorè torna a mettersi in gioco per la sua terra con la seconda edizione del festival della musica con concerti gratuiti tra i Monti Sibillini. Apre il Festival Piero Pelù, il primo luglio, con un concerto ad Arquata del Tronto

13 concerti ad accesso completamente gratuito, più un evento a sorpresa, la seconda edizione di RisorgiMarche avrà inizio il 1 luglio, a Forca di Presta (Arquata del Tronto), a salire sul palco e a fare da apripista ci sarà Piero Pelù. Dopo le 80 mila presenze registrate lo scorso anno, Neri Marcorè, attore marchigiano, torna a mettersi in gioco per la sua terra fortemente colpita dal sisma del 2016. «Lo scorso anno RisorgiMarche è nato sulla base di un’idea che si è poi sviluppata in un progetto articolato, quello di un festival diffuso nel territorio interessato dalle scosse sismiche che fosse al contempo occasione di incontro e di confronto tra tante persone provenienti da tutta Italia e locali, opportunità di rilancio turistico, necessità di tenere accesi i riflettori su zone a rischio di oblio da parte dei media e dell’opinione pubblica», così Neri Marcorè, direttore artistico del festival, ha commentato la kermesse musicale del 2017 lanciandosi in una sfida: superare i numeri della prima edizione.

Tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, tra paesaggi montani e colline, verranno montati i palchi dove saliranno gli artisti che hanno accettato di prestare la propria voce gratuitamente: Angelo Branduardi, Simone Cristicchi con lo Gnu Quartet, Mario Biondi, Alex Britti, Noa, Clementino, Luca Carboni, Irene Grandi, Andrea Mirò, Paolo Belli e Big Band, Toquinho fino all’ultima tappa il 2 agosto, a San Giacomo (AP) con Neri Marcorè accompagnato da lo Gnu Quartet. La modalità è la stessa dello scorso anno: i palchi possono essere raggiunti esclusivamente a piedi o in bicicletta per ridurre l’impatto ambientale.

Dopo due anni dalla prima scossa c’è ancora molto da fare: dalle aziende distrutte che non riescono a ripartire a chi continua a non poter rientrare nella propria casa, per questo alla base del progetto c’è la rinascita di un territorio in difficoltà, il rilancio del turismo, la voglia di creare unione, la necessità di dare un aiuto concreto. La novità di quest’anno è quindi il “Dopo Festival”. Il direttore artistico ha chiesto ai sindaci dei comuni limitrofi alle zone in cui ci saranno i concerti di lasciare i negozi aperti, organizzare mercatini ed altre forme di intrattenimento. Se i numeri saranno come quelli dello scorso anno, il festival diventa anche un’occasione importante per dare visibilità alle aziende locali e ai loro prodotti.

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