Rifiuti elettronici, raccolta record in Italia

Le stime del consorzio Remedia parlano di benefici per il nostro Paese di oltre 140 milioni di euro. Ben 500 mila tonnellate raccolte in 10 anni, e 92 mila tonnellate raccolte nel 2017,  pari a 306 mila tonnellate di anidride carbonica evitate

Il principale sistema collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile di pile, accumulatori e dei cosiddetti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), si chiama Remedia. Un Consorzio nato nel 2005 e cresciuto negli anni portando avanti l’impegno e la cultura del servizio e dell’eccellenza nella gestione dei rifiuti tecnologici, con 1.500 aziende aderenti.

In questi giorni la notizia di un bel traguardo: con il proprio lavoro, in dieci anni il Consorzio ha superato le 500.000 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e gestiti dal 2008, anno in cui è stato effettuato il primo ritiro. La cifra è contenuta nel Green Economy Report 2017 presentato nei giorni scorsi. Leggendo il Rapporto, si nota innanzitutto il beneficio economico che ha avuto il Belpaese in questi 10 anni, pari a 140 milioni di euro.

La raccolta dei rifiuti tecnologici è in continuo e costante aumento: nel 2017 Remedia ha raccolto e gestito 92.000 tonnellate di rifiuti tecnologici, con un incremento rispetto all’anno precedente di 25mila tonnellate, pari al 37% in più.

“Se il 2016 era stato per noi un anno estremamente positivo, il 2017 ha consolidato in maniera significativa il nostro percorso di crescita – ha affermato Dario Bisogni, presidente di Consorzio Remedia -.  Non solo per i risultati raggiunti nell’anno 2017, ma anche per il rafforzamento del nostro ruolo di interlocutore di riferimento nel settore. Abbiamo sempre operato con un controllo attento e costante dell’intera filiera”.

All’interno del Report si leggono anche le novità che entreranno in vigore il prossimo 15 giugno, su come cambierà la gestione dei rifiuti tecnologici in Italia con il nuovo sistema denominato “open scope”.

Dal prossimo ferragosto infatti, vi sarà un importante cambiamento per la normativa che regola la gestione dei RAEE in Italia: molti prodotti entreranno a far parte del mondo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui carte di credito con chip, biciclette elettriche, apparecchiature di automazione per cancelli, tende, prese elettriche multiple, chiusure elettriche, stufe a pellet, cavi, e tanti altri prodotti.

«Con l’aumento del numero di apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse al consumo si prevedono importanti risvolti socio-economici: fino a 15.000 posti di lavoro in più, oltre 100 milioni di euro di valore economico associato alle emissioni risparmiate e 1.250 milioni di euro di risparmio nell’acquisto di materie prime – ha commentato Danilo Bonato, Direttore Generale di Consorzio Remedia –. L’entrata in vigore dell’open scope, unitamente all’evoluzione della normativa sull’economia circolare e gli obiettivi europei sempre più stringenti, portano opportunità di crescita importanti per il nostro Paese».

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