Renzi e Alfano non trovano l’accordo sulle unioni civili

Nulla di fatto tra i due leader politici sulle unioni di fatto. Il muro contro muro non funziona. Serve capacità di ascolto, tolleranza, fedeltà “possibile” ai propri principi
Genere © Michele Zanzucchi 2015

Sembra sia fallito il summit a Palazzo Chigi sulle unioni civili tra il presidente Renzi (dietro cui c’è il Pd e questa volta anche il M5S), e Angelino Alfano (dietro cui c’è il fronte del no alle adozioni per coppie dello stesso sesso e l’equiparazione di queste unioni al matrimonio tra eterosessuali). In aula ora può succedere di tutto.

 

Permettete una certa tristezza, che cioè faccende così serie di società, che cioè l’avvenire di noi tutti siano delegati a due politici che per forza di cose mescolano le questioni di principio, i cosiddetti valori, alla convenienza politica. Purtroppo il muro contro muro non funziona in materia etica, la storia di questi ultimi quarant’anni ce l’ha dimostrato: è la tessitura delle relazioni tra le diverse componenti della società civile e di quella politica che possono portare ad accordi, sì a compromessi, che siano espressione di quanto è condivisibile in un dato momento per un dato Paese.

 

Nel giorno in cui persino il giornale paladino delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, la Repubblica, s’interroga con non poca inquietudine sulla società che esce dalla confusione al confine di razza e genere (“Sull’orlo di una crisi d’identità”, titola il giornale di Mauro), la società civile e quella politica non hanno dimostrato la maturità necessaria per coniugare nella legge i vari diritti secondo le diverse sensibilità.

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