Nata a Civitavecchia nel 1930, Renata nutre una forte passione per la scienza, quale strumento per scoprire l’essenza delle cose. Dopo essersi iscritta alla facoltà di Chimica presso l’Università La Sapienza di Roma, scopre la sua vera vocazione e decide di consacrarsi a Dio. Il suo interesse per la scienza però rimane sempre vivo, convinta dal contributo che essa può dare al progresso della società. Dal 1967 al 1990 coordina la cittadella internazionale del Movimento dei Focolari, dove attualmente riposano le sue spoglie.
Nel 2005, l’Associazione culturale Renata Borlone e l’Istituto Universitario Sophia hanno istituito il Premio Internazionale “Renata Borlone, donna in dialogo”, un riconoscimento ai scienziati che si distinguono nell’ambito della ricerca e della sua valorizzazione umanistica. Fra questi, il prof. Ugo Amaldi, fisico del CERN di Ginevra, il prof. Piero Benvenuti dell’Università degli Studi di Padova e il prof. Marco Bersanelli dell’Università degli Studi di Milano hanno avviato un dialogo durante la conferenza “Verso dove va la scienza?” riguardo le prospettive sul futuro della fisica delle particelle e delle scienze astronomiche.

Da sinistra, il prof. Marco Bersanelli, il prof. Sergio Rondinara e il prof. Piero Benvenuti alla conferenza “Verso dove va la scienza?”. Loppiano, 23 febbraio 2025. Foto: Comunicazione Loppiano via Flickr
Partendo dal riconoscimento del potere della scienza quale strumento per la conoscenza, e quale contributo alla fraternità universale, la riflessione si è svolta attorno allo studio della materia che conforma l’universo sin dal momento della sua origine nel primo microsecondo cosmico. Il prof. Amaldi ha spiegato come lo studio scientifico cerca di andare sempre più indietro nel tempo per analizzare particelle di massa che sono state generate in quell’istante del Big Bang e che adesso non esistono più. Inoltre, ha sottolineato che si tratta di un lavoro collettivo, basato sulla fiducia reciproca, che porta alla crescita della conoscenza in comunità.
Da parte sua, il prof. Bersanelli si è concentrato sulla materia oscura esistente nel cosmo, denominata oscura in quanto “invisibile” ai nostri parametri. Sebbene essa abbia fornito fondamento gravitazionale a tutto quanto esiste, diventando fondamentale per la fioritura dell’universo, la sua natura è formata da elementi che oggi ancora non conosciamo. Per questo motivo, Bersanelli suggerisce di chiamarla piuttosto “materia cristallina”.
«La scienza è dentro un orizzonte più grande, che è quello dell’umano», ha ricordato il docente, che ha evidenziato come i scienziati abbiano una grande responsabilità: restituire i risultati della ricerca alla società. Secondo lui, nello scoprire come è fatto l’universo potremmo trovare uno strumento virtuoso anche per un buon utilizzo della tecnologia.

Il maestro Carlo José Seno in uno spazio musicale dedicato a Renata Borlone. Loppiano, 23 febbraio 2025. Foto: Comunicazione Loppiano via Flickr
«Senza la conoscenza scientifica non sarebbe possibile costruire questa straordinaria meraviglia tecnologica», ha puntualizzato il prof. Benvenuti, il quale ha però avvertito del rischio che corre la società di essere dominata dalla tecnologia: «La deriva tecnocratica potrebbe uccidere il cuore dell’umanità».
Nel suo intervento, Benvenuti ha posto l’attenzione sulla quantità di fenomeni che sono stati scoperti negli ultimi decenni grazie a strumenti sempre più sofisticati, come ad esempio la presenza di atomi e molecole sparse per tutto l’universo, anche in ambienti che venivano considerati sterili.
Il docente ha sorpreso gli uditori affermando che «ormai abbiamo le prove che attorno ad ogni stella c’è un sistema planetario simile al nostro», che attualmente si lavora sullo studio di pianeti estrasolari, e che la speranza è quella di riuscire a cogliere in altri pianeti dei movimenti biologici simili a quelli che avvengono nella Terra.
All’evento era presente inoltre la vicesindaca di Civitavecchia Stefania Tinti, che ha sottolineato la ricchezza dell’incontro, definendolo come «un viaggio forte dentro di noi» che possiamo cercare di vivere anche fuori.
Anche la presidente del Movimento dei Focolari, Margaret Karram, ha inviato un messaggio con cui ha voluto elogiare Renata Borlone, specialmente per la speranza e la fiducia che trasmetteva con la sua vita quotidiana, in particolare durante il periodo della malattia.
La sua profondità, la sua sapienza e il suo sorriso l’hanno caratterizzata, il suo camminare sereno e felice, ed è questo che si è voluto mettere in risalto con l’intervento musicale del maestro Carlo José Seno al pianoforte. Ospite dell’evento è stato anche il Gen Rosso, che ha trasmesso lo stretto legame tra Borlone e la scienza in particolare col brano “Oltre l’invisibile”.

Il Gen Rosso in uno spazio musicale dedicato a Renata Borlone. Loppiano, 23 febbraio 2025. Foto: Comunicazione Loppiano via Flickr.
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