Qual è lo stato di salute di Hugo Chávez?

Ha vinto le elezioni, ma il suo stato di salute non gli ha consentito di adempiere al requisito del giuramento che la Costituzione fissa il 9 gennaio, momento a partire dal quale inizia un nuovo mandato. Un caso più unico che raro
Il presidente Hugo Chaavez ritratto in un volantino durante una manifestazione di sostegno al suo operato.
Quali siano le reali condizioni di salute del presidente del Venezuela Hugo Chávez non è dato saperlo al di fuori di una ristrettissima cerchia di persone. Il che dà adito a comprensibili dubbi. Il governo del Venezuela ha fatto sapere che lunedì scorso Chávez ha fatto ritorno a Caracas, è ricoverato presso l’ospedale militare e, dopo l’operazione subìta l’11 dicembre scorso a Cuba, ha ripreso le sue funzioni affrontando anche decisioni delicate, come quella della svalutazione della divisa venezuelana (quasi il 50 per cento).

 

Dopo le foto che lo hanno mostrato, di recente, mentre leggeva sorridendo il giornale cubano Granma accompagnato dalle due figlie, resta l’incognita del suo effettivo stato di salute e se sarà in condizione di proseguire nell'incarico ottenuto l’ottobre scorso. Chávez, secondo la Costituzione, avrebbe dovuto iniziare il nuovo periodo di governo agli inizi di gennaio col tradizionale giuramento, ma questo gli è stato impedito trovandosi a Cuba ancora ricoverato. Il paziente ha subìto una quarta operazione per estirpare le cellule cancerogene ancora presenti nel suo organismo.

 

Sulla questione se il presidente sia effettivamente in grado di esercitare il suo incarico, pur con gli impedimenti propri della situazione, la domanda è perché al riguardo il governo non offre un referto medico, con dati incontrovertibili, in modo da sciogliere l’alone di mistero ed evitare illazioni e speculazioni. La questione della privacy del paziente acquista un valore relativo davanti alla più alta carica dello Stato, che dovrebbe offrire argomenti soddisfacenti per posporre il requisito del giuramento fissato dalla Costituzione. È un diritto della cittadinanza quello di essere governati da chi è stato votato. Le cause di forza maggiore che delegano ad altri l’incarico, pur se in modo temporaneo, devono essere pubbliche e riscontrabili.

 

La Costituzione prevede che se sorge un impedimento per esercitare l’incarico durante i primi tre anni del mandato, si procede a convocare nuove elezioni. Se invece ciò accade nella seconda metà del sessennio, l’incarico è assunto dal vicepresidente.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons