Posso crescere per favore?

Pianti a scuola: un commento e una risposta
Bambino

Lella: "Il mio bambino, da quando ha iniziato la prima classe, piange ogni mattina al momento del distacco per affiancarsi ai suoi compagni di scuola.

La cosa mi preoccupa, mi mette in imbarazzo, non so cosa fare e soprattutto mi dispiace per lui…

Quando viene a casa gli chiedo come è andata e quanto ha pianto e vado in crisi un po’ anch’io! Le maestre mi chiedono informazioni discrete e mi hanno fissato un appuntamento per concordare il da farsi.

E’ vero, lo faceva anche alla scuola materna, ma pensavo che il problema si sarebbe risolto alla scuola primaria perchè è più grande. Cosa posso fare?


Poche e chiare considerazioni per affrontare un argomento molto "navigato" in ambito pedagogico. Se è sereno e sicuro l’educatore, lo diventa anche il bambino. Ma l’educatore, nella fattispecie la mamma, è un essere umano e come abbiamo più volte sottolineato in altri post, ai bambini servono genitori equilibrati piuttosto che superman infallibili…

 

Perciò… la mamma va alla ricerca di un confronto e fa bene! Quanto il nostro "Pierino" sta camminando sulla strada dell’autonomia? E autonomia significa dare il meglio di sè, raggiungere un accettabile grado di sicurezza e di autostima personale, che fa i conti tutti i giorni con difficoltà, delusioni e determinazione a ricominciare. Perchè?

 

Perchè ci sono gli altri, in particolare mamma e papà, che hanno fiducia in me, che si fidano, che riconoscono i miei punti di forza e me li fanno conoscere, così che io possa trafficarli e giocarci su ogni giorno, affrontando nel contempo quelli di debolezza: con le prassi scolastiche, nella vita in famiglia, con gli altri bambini, con le iniziative sportive che mi permettono di sperimentare la socialità e la collaboratività.

 

Allora anche il distacco mattutino, se vissuto in questa ottica, diventa un momento in cui il genitore comunica sicurezza, fiducia che si traduce in un pensiero: vai sicuro, io mi fido di te. Un educatore ottimista genera allievi temprati all’esercizio dell’ottimismo con buoni risultati, confortati dalla ricerca.

 

Bene il dialogo con le insegnanti: anche per loro valgono le stesse considerazioni e in più hanno la grande risorsa del gruppo, fonte di innumerevoli possibilità di educazione cooperativa. Anche papà con le docenti, avrà modo di verificare quanto sia importante il suo ruolo in questo momento particolarmente ricco per il suo bambino!

(ci vediamo anche sui post: autonomia, regole, autostima, dialogo, attenzione…!)

 

(dal blog di Annamaria Gatti e Maddalena Triggiano)

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