Politica e santità

Le notizie della vita politica nazionale e internazionale che leggiamo quotidianamente, il più delle volte recano al nostro animo delusione, amarezza, quando non disgusto e tristezza. Sull’agenzia di notizie Zenit (9.5.06) ho letto qualcosa che mi ha riempito di gioia e di speranza: Julius Nyerere, (…) primo presidente della Tanzania, potrebbe essere proclamato beato (…). Si è già conclusa la fase diocesana del processo di beatificazione di uno dei padri della patria africana. Nyerere fa parte di quella schiera di grandi personaggi che ha condotto l’Africa alla liberazione dal colonialismo negli anni Sessanta: Nkrumah, Houphouet-Boigné, Sekou Touré, Modibo Keita, Senghor…. Nyerere nella Dichiarazione di Arusha (1967) definiva il suo progetto politico: priorità allo sviluppo dell’agricoltura tramite un sistema comunitario della proprietà detto Ujaama (famiglia, in lingua swahili). La Tanzania era allora uno dei paesi più poveri del mondo e lo è ancora oggi. Qualcuno potrà dire che il progetto politico-economico di Nyerere non è stato un successo. Non bisogna però dimenticare che la Tanzania è oggi uno dei pochi paesi africani dove non esistono guerre tribali, né conflitti con i vicini. Questa è la grande eredità che il Mwalimu (maestro) ha lasciato. Ancor da vivo il suo nome era pronunciato con rispetto, non solo in Africa ma in tutto il mondo. All’età di 63 anni, nel 1985, lasciata la presidenza, si è ritirato dalla vita politica nazionale. Oggi la Chiesa ci sta per dire che Nyerere non solo è stato un grande statista e leader politico, ma che nel vivo dei problemi politici egli ha vissuto la sua fede con interezza ed eroismo, ha intessuto i rapporti politici di amore cristiano ed ha affrontato le difficoltà con un atteggiamento carico di virtù. Non è poco con i tempi che corrono. Nella politica abbiamo bisogno, non solo di veri leader, di personalità robuste, ma anche di santi. Sono loro i veri protagnisti di progetti che possano davvero mirare alla salvaguardia e alla promozione della dignità umana e al bene comune nella ricerca di quei mezzi e strumenti che ci consentono di crescere come singoli e come nazioni, come popoli e come famiglia umana. Ora la Chiesa sta per indicarlo come modello di cristiano autentico; un uomo politico che si è santificato non nonostante la politica, ma vivendo l’attività politica come servizio e non come dominio. Vuol dire che si può.

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