Podio tutto italiano

Belletti e Basso vincono due tappe del Giro. Un sogno che si avvera per Manuel, una rinascita per Ivan.
Ivan Basso

Il lungo fine settimana del Giro d’Italia ci ha regalato emozioni forti.

 

Venerdì ecco la vittoria del “nostro” Manuel Belletti, che vince alla grande sulle strade di casa, in quel di Cesenatico, sotto il segno del ricordo del mitico Marco Pantani. “E’ il giorno più bello della mia vita, i sogni si avverano” dichiara Manuel a caldo ai microfoni della diretta. L’impressione è quella di aver visto correre un ciclista con una marcia in più, con una forza straripante che permetteva di esprimere sui pedali tutte le energie e la vita racchiusa dentro il corpo di un atleta andando così oltre l’umano, oltre le tribolazioni, le cadute, i dolori alle ginocchia sopportati durante i chilometri delle quindici tappe. Il sudore si mischia alle lacrime: è lo champagne più bello per bagnare una vittoria dal gusto particolare che profuma di umanità. Manuel dopo aver ricevuto i fiori è sceso dal palco delle premiazioni, ha atteso i suoi compagni sulla linea d’arrivo con i fiori in mano e ha voluto festeggiare e condividere con loro un momento di gioia ringraziandoli.

 

Sabato ecco il monte Grappa, una salita di 18 chilometri che ha aperto le porte su di una settimana all’insegna della strada che ostinatamente si inerpica sulle montagne. Anche qui è uno dei “nostri” Pippo Pozzato ad essere tra i protagonisti, lanciandosi in una lunga fuga partita dopo trenta chilometri quando la media della corsa sfiorava i 52 orari! "Oggi ci ho provato. La tappa arrivava vicino a casa mia e ci tenevo a fare qualcosa per i miei tifosi. Purtroppo il gruppo non ci ha lasciato spazio e sul Monte Grappa, causa la lotta tra gli uomini di classifica, il vantaggio accumulato é durato poco. Peccato, le gambe giravano bene e l’occasione era ghiotta. Ci proverò più avanti se si presenterà l’occasione". Grande il coraggio e la determinazione di Nibali che in discesa si lancia in picchiata verso Asolo staccando tutti, percorrendo gli ultimi quindici chilometri “a tutta” come se fossero istanti di una cronometro individuale.

 

Domenica, monte Zoncolan, Ivan Basso. In una parola sola: rinascita. Basso, sulla salita più dura d’Europa, è tornato a vincere una corsa dopo quattro anni, dopo aver scontato una squalifica per aver frequentato un famoso santone del doping spagnolo che risponde al nome di Eufemiano Fuentes. In un giorno solo si possono cancellare anni bui coperti da sofferenze, sospetti e solitudini interiori. Ora Ivan entra in corsa per la vittoria finale del Giro, una esperienza già vissuta nel passato ma, forse mai sperimentata veramente.

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