Perché Berlusconi, perché Pdl?

Abbiamo chiesto a Annalisa Colombo, consigliere della provincia di Monza e Brianza e presidente della Commissione Istituzionale le ragioni di una scelta politica che vede nel centrodestra l'espressione di un progetto per l'Italia. E' candidata al Senato in Lombardia
Berlusconi durante un comizio a Milano

 Gente che ama la gente che non prova invidia che odiare non sa. Gente che non ha rancore che ha come valore la tua libertà … Gente che tende la mano che guarda lontano che resisterà … che non si arrende e non si arrenderà. Queste le parole dell’inno del PdL ben rispecchiano l’animo con cui molti, moltissimi cittadini continuano ad aderire alla nostra formazione politica nonostante i cattivi esempi che, anche nel nostro partito, hanno creato disagi e delusioni.

Ed è proprio questo sentire che all’incontro avvenuto il 18 febbraio u.s. alla fiera di Milano, ha rafforzato l’entusiasmo soprattutto nei militanti del PdL ma anche in qualche “indeciso” che abbiamo coinvolto. Oltre agli ideali ci sono fatti concreti, punti programmatici importanti che mi spingono, che ci spingono a scegliere ancora il PDL. Ne cito alcuni.

Un aspetto fondamentale è la concezione del rapporto cittadino/Stato e Stato/cittadino: vogliamo e proponiamo uno Stato amico, vicino al cittadino, garante della libertà e della sicurezza di tutti anche attraverso la pratica della coerenza amministrativa. Non si educa alla legalità con la repressione ma attuando la sussidiarietà.

Vogliamo e proponiamo:

– Uno Stato Amico delle imprese che allenti la pressione fiscale, riduca le tasse incostituzionali, per rilanciare l’economia reale: nel nostro programma ci sono misure concrete e possibili proprio perché pensate e proposte da imprenditori. Le aziende italiane sopravvissute alla crisi, oggi stanno cercando in altri Paesi europei possibilità di sviluppo che in Italia sono negate.

– La riduzione della spesa pubblica anche attraverso la semplificazione amministrativa : i candidati al parlamento hanno sottoscritto un patto per il dimezzamento del numero dei parlamentari e degli emolumenti.

Un Governo che difenda la nostra identità a livello Europeo, non ceda alle pressioni degli Stati membri più forti ma traduca con decreti attuativi le proposte europee che ci porrebbero sullo stesso piano degli altri Stati , favorendo un vero scambio internazionale per un reale sviluppo.

Difendiamo:

la famiglia con l’introduzione del quoziente famigliare.

la libertà di educazione: i cittadini hanno diritto ad un sistema scolastico sinergico pubblico/privato che permetta alle famiglie di scegliere la continuità educativa nella formazione dei propri figli.

l’autonomia territoriale Regionale in ambito sanitario: come può lo Stato centrale stabilire perfino il numero dei posti ospedalieri di cui ha bisogno un territorio?

Queste alcune delle motivazioni per cui ancora oggi scelgo il PdL, soprattutto per la grande speranza che infonde l’appartenenza ad un movimento vero fatto di uomini e donne impegnati a diffondere una politica sana per un Paese sano.

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