Oltre alle emozioni c’è di più

papa a Torino

In una intervista una ragazza parlava dell'incontro con il Papa come di qualcosa di “emozionante”.

Oltre alle emozioni c'è di più. Spesso i giovani sono portati solo a cercare le emozioni, ma questo incontro con il Papa a me ha lasciato di più.

Io sono uno di quei giovani che non sono andati in pensione a vent'anni. Per quello ero in Piazza Vittorio insieme a tanti altri “giovani dentro” che cercano di accompagnare i giovani in questa esperienza appassionante del “seguire Cristo”.

Il Pontefice si è rivolto ai giovani citando il beato Pier Giorgio Frassati, invitandoli a «Vivere, non vivacchiare».

In una piazza Vittorio stracolma ha poi continuato: «Che triste vedere giovani che vanno in pensione a vent'anni». E soprattutto ha esortato ad allontanarsi da una visione edonista dell'amore: «Devo dire una parola impopolare, ma il Papa deve rischiare. L'amore non deve usare gli altri, l'amore è casto. E allora vi dico, siate casti», ha detto. «Fate lo sforzo di vivere l'amore castamente. L'amore non è un sentimento romantico, è concreto, è nelle opere, e si comunica nel dialogo sempre».

«Se dico che amo e non servo l'altro, non aiuto non mi sacrifico questo non è amore.  Avete portato la croce – ha detto ai giovani riferendosi alla croce che accompagna le Gmg – quello è il segno dell'amore. Se ti fidi soltanto degli uomini hai perso», ha commentato il Papa.

«La doppia faccia – ha detto il Papa – è la moneta corrente di oggi. Dire una cosa e farne un'altra».

Anche al mattino agli imprenditori aveva detto “«no alle collusioni mafiose, alle truffe, alle tangenti».

Papa Francesco ha invitato i giovani ad andare «controcorrente».
È una bella sfida, possiamo farlo assieme. Mi sembra che come cristiani si stia riscoprendo questo senso di comunità. Siamo pochi o tanti in un determinato luogo, ci si vuole bene, è una festa quando ci si incontra anche solo per caso al mercato, si è pronti a fare anche delle follie per “servire” il fratello o la comunità..

A chi gli domandava come non cedere allo scoraggiamento, il Papa ha raccontato che capisce la sfiducia suggerendo però di rifiutare la   «cultura dello scarto» che colpisce anziani e giovani.

 «Vivere, non vivacchiare», ha ripetuto più volte.

È brutto vedere un giovane fermo, che vive come un vegetale… Quando il giovane ama, non va in pensione, cresce, cresce e dà».

Amore genuino, amore che sa dare la vita, che non cerca l’altro per il proprio piacere, che sa servire gli altri.

Il segreto è capire bene dove si vive: in questa terra.

Ed il papa alla fine del discorso parla degli universitari ma secondo me lo fa per dirlo a tutti noi “che siamo grandi” e che abbiamo tante cose da fare: essere universitari [essere grandi] vuol dire anche uscire, e uscire nel servizio …

«Non andate in pensione a venti anni».

 

"Cerea, i giovin a't veulu bin" ("Ciao, i giovani ti vogliono bene"). E non solo i giovani!!!

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