Obama in Kenya, non solo una visita di cortesia

L'ex presidente Usa è nel Paese dei suoi antenati con uno scopo ben preciso

Appena arrivato, Obama si è incontrato con Uhuru Kenyatta, presidente kenyano e con Raila Odinga, il leader dell’opposizione. E poi si è recato a Kogelo, nel villaggio dove vivevano i suoi antenati e dove suo padre è morto.
È la sua prima visita nel Paese africano da quando ha passato a Trump il ruolo di presidente della nazione più potente al mondo. Barack Obama deve inaugurare nel corso del suo viaggio il centro giovanile di doit Sauti Kuu (voci forti, in lingua swahili), creato dalla sua sorellastra Auma Obama. Si tratta di uno spazio che dovrebbe permettere ai giovani della regione di aver accesso a biblioteca, internet e attività sportive. Sono pure previsti dei corsi di educazione civica, di economia e di difesa dell’ambiente. Ci sarà un campo di calcio, in partenariato con il governo tedesco, altri terreni da sport, laboratori, biblioteche e sale di lettura.
Barack Obama aveva annunciato il progetto nella sua visita da presidente nel 2015. Si era impegnato a tornare «quando non avrò più il vestito ufficiale» e aveva preso il solenne impegno di fare qualcosa per la gioventù locale. Al termine della visita in Kenya, Barack Obama volerà in Sudafrica, dove pronuncerà il discorso annuale della Fondazione Mandela nel quadro del centesimo anniversario della nascita dell’icona dell’anti-apartheid.

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