Non solo banche e finanza. L’Europa dei carismi per dare voce agli esclusi

È venuta l’ora di incidere sulle scelte economiche del Continente a partire dal contributo dei movimenti cristiani. Tre giorni di lavoro, dal 6 all’8 marzo a Loppiano. Il cammino di “Insieme per l’Europa” per dare frutto. Iscrizioni aperte
Un povero riceve del pane

Una visione profetica autentica sa cogliere i segni dei tempi attraverso le guerre e i conflitti come nei germogli di pace. Vede ciò gli altri ancora non vedono e indica perciò un cammino perché tutti vedano. Quando nel 2004 è stato avviato il percorso di Insieme per l’Europa esistevano le premesse dei confini insanguinati in Ucraina come del terrore insorto al cuore di Parigi, ma in maniera particolare covava la più grande crisi economica del dopoguerra. Al passaggio del secondo millennio cristiano è ritornato apertamente il culto al vitello d’oro, l’idolatria del denaro che papa Francesco non smette di denunciare a partire dalle aggressioni subite dai poveri. Va compresa dentro questo orizzonte della storia l’iniziativa promossa da alcuni movimenti cattolici ed evangelici in programma a Loppiano dal 6 all’8 marzo 2015: indica una strada come dice il titolo in inglese  “Towards an economy for the common good” (Verso un’economia per il bene comune). Esplicito come sempre, l’economista Luigino Bruni ha affermato che occorre una voce «diversa da quella della Banca centrale europea». «Occorre, cioè, che nei ministeri dell’economia ci siano dei francescani, focolarini, persone che hanno scelto gli ultimi… C’è bisogno della voce della gratuità. Negli ultimi decenni queste voci si sono completamente zittite. Un’economia senza anima, senza carismi capaci di includere anche i poveri, non ha futuro».

Che cosa hanno da dire i movimenti cristiani, oggi, sul piano economico?Afferma Bruni, « Abbiamo cominciato il cammino di “Insieme per l’Europa” con Chiara Lubich all’inizio del millennio. Dopo 15 anni di lavoro insieme sul piano della conoscenza, ci sembra che questo cammino diventi un essere insieme per un’economia diversa, per una politica diversa. È arrivato il momento di dire qualcosa».

Non si tratterà perciò di un incontro di conoscenza e formazione fine a sé stesso. L’obiettivo è quello di «andare a Bruxelles per rivolgerci alle istituzioni con un contributo specifico». La pretesa di far ascoltare questa voce sulla crisi economica parte dal 2012 a Monaco di Baviera quando esperti in ambito economico di alcuni movimenti e comunità di diversi Paesi e chiese, si sono accordati per generare un momento di approfondimento comune, con l’intento di dare un contributo specifico nel campo economico, a partire dai carismi. L’evento di Loppiano ha come promotori i movimenti Comunità papa Giovanni XXIII, Schönstatt, Focolari, Ymca e Vignard a partire dalla consapevolezza che «dopo 15 anni di lavoro insieme sul piano della conoscenza, ci sembra» afferma Bruni, «che questo cammino diventi un essere insieme per un’economia diversa, per una politica diversa. È arrivato il momento di dire qualcosa. Non solo banche mercati e finanza, ma contributo dal basso, dalla solidarietà, per dare voce a tutti, ai poveri, agli esclusi».

L’occasione dell’incontro di Loppiano, dopo tante sottolineature e dibattiti sulle radici dell’Europa, metterà in evidenza l’opportunità di riconoscere la bontà dell’albero dai suoi frutti. L’identità europea è incomprensibile senza il contributo di Benedetto, Domenico, Francesco e dei carismi sociali, ma, ribadisce infine l’esponente del movimento dell’Economia di Comunione, espressione del Movimento dei Focolari, «la nuova Europa che nascerà da questa crisi, perché sia un’Europa buona, ha ancora oggi bisogno del contributo dei carismi moderni che parlano il linguaggio dell’economia».

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