Morire di freddo e di solitudine

Col grande fredde, prime vittime tra i senza fissa dimora. A Milano si continua a discutere dei rifiugi di emergenza. Volontari in azione per aiutare i clochard.
barboni a milano

È stata trovata priva di vita in un giaciglio di fortuna, martedì 14 dicembre a Milano, nei giardini di Porta Venezia, una donna, cittadina dell’Est Europa dall’età apparente di circa 50 anni, probabilmente una badante che aveva perso il lavoro e il suo “letto” era diventato  un piccolo distributore di benzina dove abitualmente cercano riparo i senza dimora. A causa del grande freddo, la temperatura era scesa sensibilmente sotto lo zero nelle ore notturne.

 

La notizia l’ha battuta un’agenzia di stampa. In contemporanea è stato scritto anche che la Croce rossa non vuole più gestire le strutture all’aperto, mentre il comune ha annunciato che i dormitori sono pronti per l’emergenza, «ma sui rifugi si riserva di decidere». Per anni l’amministrazione comunale a Milano ha montato tende riscaldate in punti di passaggio. Quest’inverno, invece, da Palazzo Marino fanno sapere si prenderà una decisione soltanto la prossima settimana. La Croce Rossa che garantiva una la presenza di operatori per l’assistenza nelle tende, a sua volta fa sapere che questa soluzione non è la migliore e che quest’anno si cercheranno strade alternative: «Otto uomini per notte nelle tende possono essere valorizzati meglio – dice Alberto Bruno, presidente della Croce rossa provinciale –. I risultati dello scorso anno sono stati ottimi, ma lo stesso personale si può impiegare con risultati migliori, lavorando in sinergia con le altre associazioni in giro per la città. Sceglieremo come muoverci d’accordo con il Comune».

 

Per Palazzo Marino le tende riscaldate sono un’opzione secondaria rispetto alle strutture di accoglienza, dove l’amministrazione prevede di ospitare 1.500 senzatetto. In più, ci sono difficoltà oggettive, come per esempio la presenza dei cantieri al cimitero Monumentale, dove lo scorso anno erano state montate diverse tende, e l’esperienza negativa dello scorso anno in Centrale. «Lì non verranno montate sicuramente – assicura già da ora l’assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli – lo scorso inverno sono diventate ricettacoli di ubriachi e violenti, tanto che è sempre stata necessaria la presenza delle forze dell’ordine. In più hanno attirato molte persone che di solito non gravitavano a Milano».

 

Per una decisione definitiva bisogna attendere la settimana prossima. Intanto il Comune ha predisposto gli interventi del piano freddo, di cui lo scorso inverno hanno usufruito 14mila persone, che dureranno fino a marzo 2011. Oltre ai ricoveri, il Comune conta sull’attività dei Medici volontari italiani, che svolgeranno screening diagnostici prima degli ingressi nei centri di accoglienza, del Banco alimentare per la distribuzione di cibo e dei volontari del Banco farmaceutico per garantire i medicinali alle strutture che accolgono le persone in stato di grave emarginazione e senza fissa dimora. Caritas Ambrosiana, Comunità di sant’Egidio e City angels,  poi, distribuiranno sacchi a pelo, coperte di lana, biancheria intima.

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