Maturità 2023

Per 536.000 studenti inizia l’esame di fine ciclo. Quasimodo, Moravia, Chabod, Angela, Fallaci alcune delle scelte possibili
Foto Alessandro Bremec/LaPresse

La parola d’ordine è la cultura moderna e contemporanea. Le scoperte scientifiche, l’intelligenza dell’uomo le analisi sulle problematiche e sulle sfide del mondo di oggi, ma anche gli autori della letteratura del 900, quella che tanto spesso rimane – purtroppo – fuori dai programmi di studio dell’ultimo anno.

Per la prova di maturità 2023 gli oltre 536.000 studenti, alle prese quest’anno con l’esame finale del corso di studi superiori, hanno trovato sette tracce. Per la letteratura italiana sono stati proposti due bravi di Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia, due nomi di spicco della letteratura italiana del secolo scorso. Per Moravia si parte dal romanzo d’esordio, considerato il suo capolavoro Gli indifferenti: storia difficile e controversa di amori impossibili e di obiettivi poveri che si incuneano nella storia di personaggi incapaci di uscire dalle mediocrità dell’esistenza. C’è poi la poesia Inno alla luna di Quasimodo (tratta da La terra impareggiabile, scritta dal poeta di Pozzallo nel 1957, anno del lancio dello Sputnik, che venne lanciato tra le stelle, quasi una sfida al soprannaturale, simbolo dell’uomo che grazie alle scoperte scientifiche si avvicina sempre più a Dio.

Per il testo argomentativo gli studenti potevano scegliere tra Federico Chabod, L’idea di Nazione; Piero Angela, Dieci cose che ho imparato (una delle ultime interviste di Piero Angela, in cui prevale l’analisi dell’apporto dell’intelligenza nella produzione dell’era contemporanea e Oriana Fallaci, Intervista con la storia. Si tratta di proposte che mettono gli studenti alle prese con temi della cultura contemporanea, delle sfide dell’uomo di oggi, di riflessioni sui valori dell’esistenza, del progresso scientifico.

Pe il tema d’attualità, nessuna proposta sugli avvenimenti storici recenti, o sui conflitti mondiali in corso, ma la proposta agli studenti di analisi su proposte e temi a loro confacenti.

Una delle tracce – e questo era probabilmente inatteso – li porterà a riflettere su un tema dibattuto in questi anni, quello della prova dell’esame di maturità che, dopo gli anni della pandemia (2020 – 2021) in cui l’esame venne limitato a una sola prova orale, è tornato, dallo scorso anno, alle due prove scritte seguite dalla prova orale e quest’anno si propone nella stessa veste pre-pandemia.

Agli studenti è stata proposta la Lettera aperta al ministro Bianchi sull’esame di Maturità, scritta nel 2021 da un gruppo di docenti ed esponenti del mondo della cultura che chiedevano, già a partire da quell’anno, il ritorno al modello di esame pre-pandemico (cosa che invece avvenne solo l’anno successivo). La lettera offre spunti sul significato e le motivazioni di quello che una volta veniva definito «esame di stato», primo vero scoglio che immette gli studenti nel mondo degli adulti. L’esame del 2019 viene definito una «burletta». Gli studenti potranno riflettere su ciò che stanno vivendo, proprio nei giorni dell’ansia e delle aspettative. Riusciranno ad astrarsi e a giudicare ed analizzare in maniera distaccata?

Il secondo tema di attualità proponeva la seconda traccia parte un articolo del 2018 su Repubblica, anche questo tema di attualità: Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp di Marco Belpoliti.

Chiudiamo con una citazione d’obbligo, quello della maturanda più anziana, ma probabilmente anche una delle più motivate: Imelda Starnini, classe 1933, 90 anni compiuti, questa mattina si è seduta tra i banchi dell’Istituto san Francesco di Sales di Perugia (Liceo psico pedagogico) come candidata esterna. Anche lei con sei ore di tempo a disposizione, fianco a fianco con i colleghi di almeno 70 anni più giovani. Il sogno di diventare maestra non sarà realizzato, ma Imelda ha voluto provato a sfiorarlo, a renderlo una splendida chimera e soprattutto un esempio di tenacia inarrestabile. In questo certo esempio per i colleghi più giovani. Che – c’è da scommetterlo – avranno provato ammirazione e forse un pizzico d’invidia e avranno coccolato quella compagna di banco da Guiness dei primati.

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