Marche al voto, nodi reali e proposte comuni

Le elezioni regionali nelle Marche fanno emergere una condivisione delle emergenze da affrontare. Crisi economica, lavoro, tagli alla sanità, politiche familiari. La necessità del dialogo  
Marche, panorama Macerata. Di Abraham Sobkowski OFM , CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9840260

Il 20 e 21 settembre le Marche sono chiamate ad eleggere il nuovo presidente e il consiglio regionale. In alcune città (tra cui Macerata, Senigallia e Fermo) si voterà anche per i sindaci e i rispettivi consigli comunali.

La nostra è una regione amministrata da giunte di centrosinistra sin dal 1995. Il presidente uscente, il pesarese Luca Ceriscioli, ha rinunciato a candidarsi per un secondo mandato, pertanto il centrosinistra ha scelto Maurizio Mangialardi, esponente del Partito Democratico, sindaco di Senigallia e presidente di Anci Marche.

Il centrodestra ha candidato il maceratese Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia, ex sindaco di Potenza Picena e attuale deputato della Repubblica. Per il Movimento 5 Stelle si presenta il consigliere comunale di Tolentino Gian Mario Mercorelli. A costoro si aggiungono altri 5 candidati presidente: Roberto Mancini (Dipende da Noi); Anna Rita Iannetti (Movimento 3V: Vaccini Vogliamo Verità – Libertà di scelta); Alessandra Contigiani (Riconquistare l’Italia – Fronte Sovranista Italiano); Fabio Pasquinelli (Lista Comunista Per le Marche) e Sabrina Banzato (Vox Italia-Marche).

A differenza di quanto avviene in altre regioni nelle quali i candidati presidenti ottengono voti anche da elettori di partiti avversari, il voto disgiunto tra partito e candidato nella nostra regione non è consentito.

La legge elettorale delle Marche prevede un sistema proporzionale a turno unico: viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari.

Con la riforma il numero dei consiglieri regionali si è abbassato da 42 a 30 più il presidente eletto. Per garantire la governabilità, al candidato vincitore verrà assegnato un premio di maggioranza.

L’emergenza del Covid-19 e l’impatto del lockdown faranno sprofondare in una forte recessione l’economia della regione e pertanto questo sarà uno dei primi reali nodi che il nuovo esecutivo marchigiano dovrà affrontare. Legato a questo dato di fatto si rifletteranno tante altre problematiche legate al lavoro, alle famiglie, al mondo della sanità che già ben prima della pandemia non navigavano in acque tranquille.

Ma un elemento di speranza c’è, visto che l’Europa lancerà il Recovery Fund (che per l’Italia si tradurrà complessivamente in circa 209 miliardi), ossia il fondo per la ripresa dell’Unione Europea per contrastare l’impatto pesantissimo del virus, definito nei dettagli con la nuova proposta della Commissione Europea: Next Generation EU.

Sarà quindi fondamentale la gestione di questo denaro per investire e rilanciare l’economia in maniera intelligente, non a pioggia, ma con un progetto pianificato, strutturato sin dalla sua nascita, affinché si raggiunga lo scopo ben preciso di far ripartire quell’energia creativa e laboriosa che contraddistingue gli uomini e le donne della nostra regione.

Un altro importante tema, evidenziato a gran voce dal Forum delle famiglie regionale (in concerto con quello nazionale e il Movimento Politico per l’Unità nazionale), tanto da presentare al governo Conte alcuni emendamenti al DL Rilancio, è quello della necessità urgente di misure precise sui temi famiglia e natalità. Per sostenere quest’ultima, occorrerebbero interventi concreti e finalizzati come il “bonus famiglia”; oppure agevolazioni economiche / fiscali per le famiglie a basso reddito con disabili all’interno del loro nucleo; oppure famiglie che si aprono all’adozione e/o all’affido.

Altro nodo cruciale è la sanità. Da un’indagine effettuata dalla Scuola Universitaria Superiore S. Anna di Pisa relativa alle performance del sistema sanitario marchigiano, sono sotto accusa i tempi di attesa dei pronto soccorso assieme alla difficoltà di gestione dei casi meno urgenti. Anche se bisogna riconoscere che durante il picco di emergenza per il Covid-19, con le terapie intensive e la medicina territoriale sottoposte ad un fortissimo stress, il sistema ha retto all’urto.

Oltre a tutto ciò, in questi ultimi anni sono stati fatti tagli di spesa enormi che stanno piano piano impoverendo o eliminando del tutto i presidi ospedalieri delle aree interne della regione, accentrando sempre di più i servizi sanitari in grandi ospedali sulla costa e lasciando scontente le popolazioni dell’entroterra.

A questa complessa moltitudine di problematiche come rispondono i partiti e i candidati governatori? È abbastanza sconcertante, sui programmi delle principali coalizioni, leggere punto per punto quasi le stesse soluzioni.

Risolvere l’annosa questione del terremoto del 2016 per far rientrare nelle proprie case la popolazione? Sburocratizzazione, semplificare i processi autorizzativi e velocizzarli. Dissesto idrogeologico delle aree interne? Mitigare il rischio mediante pratiche agricole magari eco-sostenibili. Problema dei rifiuti? Si deve puntare allo scarto zero, guardando al rifiuto come ad una risorsa, incentivando il riciclo, il riuso e il recupero.

Se da una parte il fatto che tutti parlino degli stessi problemi, fa pensare che allora le vere criticità siano state effettivamente individuate, dall’altra inquieta un po’ constatare che tutti risolveranno le questioni allo stesso modo. Cosa può significare? Che l’ideologia non conta più e tutti sono armati di sano pragmatismo? Forse sì, ma probabilmente è anche vero che, a livello locale, conta soprattutto la persona al di là del politico.

Persona alla quale  si rivolge l’attenzione del Movimento Politico per l’Unità (Mppu), perché il rapporto personale è fondamentale per comprendere la posizione di ognuno e far nascere una sana dialettica. Il rispetto reciproco, senza screditare l’avversario politico, quasi sempre conduce a soluzioni condivise che portano ad una vera soluzione del problema.

È proprio con questo atteggiamento il Mppu delle Marche ha incontrato alcuni tra i candidati al consiglio e alla presidenza, per cercare di iniziare con loro innanzitutto un rapporto personale di conoscenza reciproca. La prospettiva è quella di poter allargare sempre più una rete di uomini e donne in grado di riconoscere nella fraternità un fondamentale metodo di lavoro per affrontare le sfide che il governo di un territorio richiede.

 

 

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