Lombardia, quando i nodi vengono al pettine

Dal 2008 ad oggi sono 167mila i licenziamenti. Intanto l'inflazione ad ottobre tocca il 4,2 per cento
Licenziamenti

Negli ultimi tre anni 167 mila persone in Lombardia hanno perso il lavoro a causa della crisi. I dati sono forniti da un monitoraggio sui licenziamenti compiuto dalla Cisl sulla base dei dati Inps. «Questo dato dimostra in modo inequivocabile che le imprese intenzionate a ridurre il personale non hanno bisogno di misure che facilitino i licenziamenti – dice il segretario generale di Cisl Lombardia Petteni, puntando il dito contro il governo –. Se si vuole favorire lo sviluppo e sostenere il sistema produttivo bisogna mettere in campo politiche attive che favoriscano la rioccupazione di queste migliaia di lavoratori licenziati».

 

Secondo Cristina Tajani assessore al Lavoro del comune di Milano «è disoccupato un giovane su tre. E il Comune sta varando misure anticrisi per 6 milioni di euro e con la Camera di commercio abbiamo dato il via a un bando a sostegno della nuova imprenditoria. Lo sviluppo economico per noi è centrale. Eppure il governo pensa a un decreto sviluppo a costo zero mentre tocca agli enti locali il sostegno alle imprese».

 

Da più parti si auspica che si arrivi a un accordo sul nuovo apprendistato di cui si sta discutendo in Regione. Inoltre secondo la Cisl servono nuovi ammortizzatori sociali, che non si limitino a dare un sostegno temporaneo ma favoriscano la ricollocazione. Intanto Milano si conferma capitale del carovita con l’inflazione, secondo le rilevazioni dell’Istat, al tasso provvisorio del 4,2 per cento, in aumento rispetto a settembre, attestato al 4,1 e al 3,1 di agosto. Questo tasso afferma Luigi Campiglio, ordinario di Politica economica e prorettore dell’Università Cattolica, «deve preoccupare, perché i rialzi sono cominciati a inizio 2011 e da allora sono sempre più marcati. Quest’anno le stime della Bce prevedevano un tasso al 2 per cento nell’area euro: il dato non solo è stato superato a livello nazionale, ma è stato più che doppiato in città».

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