Lo stato sociale è da ripensare. Verso quale modello?

Lo «Stato del benessere» ha assommato una serie di fallimenti che spingono una parte dell'opinione pubblica a chiederne, se non l'abolizione, un sostanziale ridimensionamento. Dopo aver esaminato alcuni dei difetti più vistosi dello Stato sociale italiano, l'autore propone un ripensamento dell'intervento pubblico che confermi l'impegno a garantire che tutti i cittadini siano adeguatamente serviti, elimini sprechi ed inefficienze e, soprattutto, promuova una «società dello star bene»: in primo luogo anche le imprese private (sia "for-profit" che "non-profit") e il settore informale devono essere coinvolti nella fornitura di servizi di welfare; in secondo luogo lo "star bene" non si limita alla disponibilità di reddito e servizi, ma include dimensioni finora
trascurate, in particolare i «beni relazionali».

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