L’itinerario spirituale di un algerino musulmano: l’emiro Abdelkader (1808-1884)

« ... Allah consola i suoi servitori pazienti nelle prove annunciando che Egli stesso è Colui che sostituisce e rimpiazza ciò che essi hanno perso e che era gradito alle loro disposizioni naturali. Essere paziente consiste in effetti nel costringere l'anima ad accettare ciò che le ripugna (...). I! dolore psichico e naturale che le anime provano quando sono cosf costrette, non può essere respinto se un possente e dominante stato spirituale non si impadronisce di esse (...). Poiché l'uomo non può sfuggire a questo dolore da se stesso, è per questo che i più grandi santi hanno pianto, gemuto, sospirato, domandato soccorso e pregato che fossero loro risparmiate quelle sofferenze. Ma a quanti le accettano, Dio rivela che Egli è la loro Realtà inseparabile e il loro rifugio necessario, e che le cose piacevoli che hanno perso erano delle pure illusioni». Grande spirituale, condottiero, mistico: Abdelkader ci può aiutare a scoprire come un uomo ha camminato verso Dio a partire da una tradizione spirituale diversa dalla nostra.

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