L’indipendenza veneta parte dal web

Sulla piattaforma Plebiscito.eu oltre due milioni di cittadini veneti si sono espressi a favore di una repubblica indipendente e hanno chiesto il riconoscimento della consultazione popolare all’Osce. Fuori i partiti storici, Lega inclusa, si sperimenta un processo di partecipazione civica che interpella il Governo sul ruolo dei territori
Il sito plebiscito.eu

L’idea di una Repubblica veneta ha radici storiche antiche ora ulteriormente sollecitate da un interrogativo sull’attuale modello statale, non più in grado reggere le sfide con la modernità e le relazioni con le varie aree geografiche del Paese e del mondo. La terra veneta ha subìto in modo violento la crisi: lo scoramento è molto alto tra cittadini semplici e imprenditori gettati in una situazione solo fino a pochi anni fa impensabile e che ora ha reso ancor più manifesta la volontà di di autodeterminarsi e decidere del proprio futuro.

Un anno fa circa è iniziata una azione meditata, denominata “rivoluzione digitale, col sorriso” e che nelle ferme intenzioni dei proponenti e di chi vi ha aderito si impegna a proporre una variazione dei confini italiani, non solo territorialmente ma anche come progetto politico ed economico.

Lo scorso 21 marzo 2014 a seguito di un referendum digitale, organizzato da Plebiscito.eu, i veneti si sono espressi a favore dell'indipendenza con oltre 2.100.000 voti. I no sono stati oltre 257.000 ed i voti non validi 6.800 circa. Il referendum è stato monitorato da una Commissione di Osservatori Internazionali ed è in attesa di essere certificato ufficialmente in linea con le tempistiche OSCE. La certificazione è comunicata e resa nota pubblicamente anche a livello internazionale da un'agenzia specializzata. L’intenzione è quella di creare i presupposti di una Repubblica indipendente e sovrana con una propria organizzazione amministrativa. Si respinge nel progetto la paternità e la presenza dei tradizionali partiti politici di destra, di sinistra, di centro, Lega Nord compresa, in quanto si ritiene che essi tutti quanti, nel tempo in cui hanno governato nel Nord-Est non sono stati in grado di risolvere i problemi che hanno portato inesorabilmente alla desertificazione economica, sociale e relazionale nel territorio.

La semplice idea di Plebiscito.eu è quella di arrivare al pieno esercizio dell'indipendenza, agendo nell'osservanza e nel rispetto delle leggi e dei trattati internazionali che riconoscono il diritto di autodeterminazione dei popoli come sancito negli articoli 2 e 10 della Costituzione italiana e come principio nello Statuto delle Nazioni Unite (Carta dell'ONU, articolo 1) ratificato con la Legge 881/77.

Da questi assunti, la piattaforma digitale ha dato la possibilità ai cittadini veneti di votare on-line, in modo sicuro, previa registrazione personale e con documento di identità valido, in modo trasparente. Il voto è stato esercitato da oltre il 63% degli aventi diritto e un'agenzia specializzata e quotata in borsa ne ha dato una certificazione di affidabilità, visibile a tutti. Una rassegna stampa internazionale si sta occupando con attenzione del caso e raccoglie testate autorevoli come Bloomberg, CNN, Financial Times, Toronto Star.

Nel progetto strategico di Plebiscito.eu, l'indipendenza viene vista anche come forma di tutela degli interessi internazionalmente rilevanti, come accaduto al  vertice dell'APEC (l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico dell'Asia e del Pacifico) tenutosi a Pechino i primi giorni dello scorso novembre, dove sono state presentate, direttamente dal leader cinese Xi Jinping, le nuove “vie della seta” dove Venezia e più in generale il Veneto rivestono un ruolo strategico in prospettiva di una crescita mondiale dei livelli di commercio e di investimenti.

Del progetto politico è stata fatta anche una valutazione finanziaria ed economica dove si prevede che il Veneto indipendente sia meno legato alle banche e sia affiancato da moderni sistemi di private equity; essendoci un surplus finanziario e il trattato per l'indipendenza sarà reso possibile dal pagamento di una quota parte del debito italiano, con una tassazione che prevede un’aliquota del 18 – 20 per cento e un'iva con aliquota del 15%.

Ad inizio novembre 2014 è iniziata la fase istituzionale, dove si stanno definendo gli assetti delle varie materie e anche questi sono visionabili sul sito evenetia.com per una partecipazione sempre più capillarmente diffusa

Il 16 dicembre 2014 Plebiscito.eu in concerto con LIFE (Liberi Imprenditori Federalisti Europei), ha notificato a mano una diffida per “Difetto di Giurisdizione dell'Amministrazione italiana sul territorio della Repubblica Veneta” ai dirigenti degli uffici di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate in tutte le province e città del Veneto e ha definito l'operazione “Matteo Evangelista” è tesa a “ristabilire un clima di umanità fiscale e socio-economica”. Da tempo poi è partita un'obiezione fiscale, a seguito di una tassazione troppo elevata del governo centrale che non si riversa poi in investimenti sul territorio.

Nel prossimo marzo 2015 dal 15 al 20, ci si sta organizzando per delle elezioni politiche svuotando di significato le previste elezioni regionali. Sempre sul sito Plebiscito.eu ci sono saggi sull’annessione veneta al Regno d’Italia, decisa a tavolino dalla Francia ben prima del plebiscito del 1866. Sul sito si trova una filmografia sul tema dell’annessione, dove c’è anche la pellicola “Il leone di vetro” del regista Salvatore Chiosi, da poco uscita nelle sale cinematografiche. Infine c’è una parte dedicata alla legislazione dove si trova anche la legge regionale 16/2014 che prevedeva l'indizione di un referendum consultivo per l'indipendenza del Veneto, bocciato dal governo Renzi, che è in attesa di un pronunciamento di legittimità da parte della Corte Costituzionale italiana, che per ora tace.

Tutto questo accade nel silenzio quasi totale dei media italiani, mentre la gente veneta chiede una revisione dell’idea di Stato e di autonomia dove si punti a relazioni con macroaree interstatali omogenee in cui la qualità di un vivere sano ed educato, il senso civico tra le persone e il senso delle istituzioni siano ancora dei valori.

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