Lei se n’è andata

Adesso che il mio matrimonio è fallito, mi sento distrutto, annullato nei miei progetti, frustrato, e tutto perde significato…. Francesco – Bologna La crisi matrimoniale, oggi purtroppo così frequente, è uno dei momenti più drammatici dell’esistenza. Non stiamo qui a considerarne le cause; siamo però convinti che, se la coppia fosse lasciata meno sola anche dalle istituzioni e se trovasse il coraggio di condividere con altri (famiglie, esperti, ecc.) le proprie difficoltà fin dal loro insorgere, almeno un certo numero di fallimenti coniugali potrebbe essere evitato. Quando poi la separazione è ormai inevitabile, bisogna attivarsi perché essa sia condotta nel modo migliore. Teniamo presente che quando un progetto crolla, anche se tra i più importanti della vita, non significa che siamo dei falliti; ognuno è prezioso al di là di qualsiasi fallimento. I sensi di colpa sono inevitabili, ma non devono bloccarci. Si tratta di riconoscere i propri limiti e di accettarli, di accogliere le situazioni dolorose con docilità. Il timoniere – ci ha suggerito in questi giorni un amico navigante – può giungere a destinazione solo se mantiene sempre in mano il timone, qualunque sia la forza del mare. In questo modo le esperienze fatte ci serviranno per tutta la vita in quanto ci aiuteranno a crescere nella capacità di amare ognuno aldilà di dolori o sconfitte personali. Potrai avvertire così fiorire pian piano anche una insospettata capacità di perdono. L’esperienza di alcuni, che come te hanno vissuto il dramma della separazione, ci conferma che è possibile arrivare a questo dono eroico d’amore (perdono, infatti, significa super-dono) e di accoglienza anche verso coloro che sembra ci abbiano rovinato la vita, a volte forse senza esserne coscienti. Qualche volta subentra il rancore verso l’altro che, se ci sono i figli, si riflette negativamente anche su di loro. Proprio il perdono può aiutare ad attivare tutte le proprie potenzialità per non distruggere ai loro occhi la figura del coniuge assente e continuare a vivere a testa alta e con responsabilità la propria genitorialità. D’altra parte queste circostanze dolorose, se ben gestite, possono avere una ricaduta positiva anche sui figli, che impareranno più facilmente a saper accogliere le sconfitte. Può essere molto utile in questo cammino non rimanere da soli. Affrontare le proprie difficoltà insieme a gruppi di persone che vivono la stessa esperienza di separazione o con persone esperte in queste problematiche, può risultare di notevole aiuto per andare avanti con serenità e per illuminare le varie scelte quotidiane. mr.scotto@focolare.org

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