Le figlie del mugnaio

Un mugnaio aveva tre figlie: Lara, Mara e Sara...
Illustrazione di Eleonora Moretti

Un mugnaio aveva tre figlie: Lara, Mara e Sara. Lara era d’una bellezza senza pari; il principe Fiorino la vide e se ne innamorò. Per festeggiare il fidanzamento, al castello venne dato un ballo sontuoso. La figlia del mugnaio, con la sua bellezza, eclissava quella di tutte le fanciulle presenti. «Però, figlio mio, questa fidanzata non ha una goccia di sangue blu nelle vene!», disse il re. «Che importa? Diventerà nobile sposandomi». Finché Lara sorrise, s’inchinò con grazia, danzò, tutto filò liscio. Ma quando aprì la bocca, che disastro! I suoi discorsi erano sciocchi, vuoti e pure sgrammaticati. «L’ho scampata bella! – pensò il principe – Una moglie così ignorante, che figuracce m’avrebbe fatto fare!».
Il  giorno dopo, il principe tornò dal mugnaio, che gli disse: «La seconda non è bella come la prima, però è molto intelligente». «L’intelligenza val più della bellezza», pensò il principe. Anche stavolta ci fu un ballo sontuoso. Mara non incantò nessuno. Ma con il suo sapere teneva testa a tutti i sapienti del regno. «Però, figlio mio, questa fidanzata non ha una goccia di sangue blu nelle vene!», disse il re. «Che importa? Diventerà nobile sposandomi». Ma al sapere di Mara s’accompagnava la presunzione: si divertiva a umiliare i saggi. «L’ho scampata bella! – pensò il principe – Una moglie così presuntuosa avrebbe umiliato anche me».
Il giorno dopo il principe tornò dal mugnaio il quale gli disse: «La terza non è bella come la prima, non è intelligente come la seconda, però è molto buona». Quando Sara entrò nel salone non incantò nessuno. Quando rispose alle domande di nobili e dignitari non colpì nessuno. Ma quando si rivolse a un cameriere con la stessa cortesia con cui s’era rivolta al re, quando raccolse lei stessa da terra un fazzolettino caduto a una dama, quando rinunciò a un ballo per fare compagnia a una vecchia contessa brontolona, il principe Fiorino capì d’aver trovato la sposa degna di stare al suo fianco. «Figlio mio – disse il re al principe –, questa fanciulla nobiliterà te perché gocce d’oro scorrono nelle sue vene!».

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