L’angoscia greca

A testimonianza della “grande tenzone” che ha avuto luogo a Bruxelles, ecco la forte testimonianza di un imprenditore di Atene
Tsipras

Abbiamo sfiorato la tragedia. Ancora un passo e il baratro si apriva sotto i nostri piedi. Le trattative senza fine a Bruxelles hanno posto condizioni eccessive ad Atene. La fiducia pare dissolta. Su cosa si basa l’Ue? Solo sui controlli del Nord sul Sud? Non funziona! L’Ue sta perdendo la sua anima, o forse non è riuscita a trovare le condizioni per mantenerla viva.

 

Europa settentrionale ed Europa mediterranea sono arrivate ai ferri corti per una crisi in fondo piccola (il Pil della Grecia è più o meno la metà di quello lombardo) ma che è importante per tre motivi: a) sono in conflitto due modi di vita, due modi concepire la stessa esistenza, due modi di intendere la libertà; b) la mancata definizione del bene comune europeo: sicurezza o apertura?; c) la fiducia è stata stritolata, annichilita dalle ultime vicende, per colpe equamente stabilite. O l’Europa si riscopre fraterna oppure s’eclisserà nell’insignificanza burocratica, perché libertà e uguaglianza da sole non bastano a tenere assieme più popoli così diversi.

 

Abbiamo raccolto la toccante testimonianza di Nikos Palaiologos,un imprenditore greco, un cristiano impegnato, che così ci scrive (riportiamo l’integralità del suo intervento): «Come famiglia cerchiamo di capire se dobbiamo rimanere in Grecia o se dobbiamo migrare verso un altro Paese. È una decisione di grande importanza. Ciò che sta accadendo ora è terribilmente stressante… mi rivolto… mi arrabbio… mi sento frustrato… Sicuramente abbiamo fatto molti errori, come popolo – certamente… e i nostri politici non sono i migliori –, sicuramente (ma questo vale anche per tutti gli altri Paesi europei)… La volontà di altri Stati di crearsi un popolo “sottomesso” e “asservito” (almeno con le informazioni che abbiamo a nostra disposizione) è esattamente la stessa cosa di una guerra. Ci hanno “disperso”… Che altro dire? È la nostra dignità che è in causa… Lo vivono come un gioco che ha però conseguenze umane molto gravi… Il problema è molto più grande e generale di quanto sembri».

 

Continua Nikos Palaiologos: «Noi, la Grecia, i greci probabilmente arriveremo a portare avanti la situazione in una maniera o nell’altra, ma l’Europa è già diventata ridicola qualunque sia il risultato. Sicuramente agisce senza valori cristiani o umani… È solo il denaro che interessa… Il loro desiderio più forte e quello che cercano è l’oppressione economica… Questo mi fa male al cuore… Veramente mi aspettavo che le forze del Bene avessero un po’ più di forza… Adesso è la Grecia in causa, ma gli europei non hanno capito ancora che è in causa la loro stessa “casa”. Ma noi continuiamo ad andare avanti nella preghiera e nello sforzo quotidiano per vivere il Vangelo…».

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