La solidarietà passa dal presepe

  Una raccolta promossa dalla diocesi che ha superato i 9 milioni e 700 mila euro
presepi

 
Pochi giorni ci separano dal Natale e l’arcivescovo escogita ancora un’altra delle sue geniali invenzioni per andare incontro ai poveri che vengono aiutati dal Fondo famiglia-lavoro che lui stesso aveva istituito due anni fa «grazie a un’intuizione venuta dall’Alto» così l’ha definita lo stesso cardinale Dionigi Tettamanzi.

Ora dopo aver raccolto quasi 10 milioni di euro –  la settimana scorsa aveva messo all’asta libri e quadri preziosi avuti in dono negli anni di ministero episcopale –  compie un altro atto bellissimo. Lo spiega lui stesso perché  dice che in arcivescovado continuano ad arrivare richieste di aiuto, di persone che hanno necessità di cibo, di chi paghi loro la bolletta del gas, allora ha messo a disposizione i sui presepi perché «sono tra le cose a me più care e che mi fanno tornare bambino». E se da una parte i bambini sono capricciosi, ha aggiunto, dall’altra sono anche capaci di grande generosità. Un “capriccio” lo ha ammesso anche l’arcivescovo, che ha voluto tenere per sé il primo presepe ricevuto nel 1989 quando era vescovo di Ancona. Per la verità era solo «una culla con un bambino dagli occhi vispi» che gli aveva donato un brianzolo. Così  chi desidera potrà fare un’offerta e riceverà a casa l’oggetto prescelto.

L’intero ricavato andrà naturalmente ad alimentare il Fondo che ha raggiunto ieri 9.704.230,22 euro, ma che entro Natale, ha assicurato l’arcivescovo in conferenza stampa, «arriverà a 10 milioni e anche qualcosa di più». Finora sono state aiutate 4.667 famiglie, ma altre 800 stanno ancora spettando una risposta, ha detto Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo. Attraverso i 104 distretti gestiti da Caritas ambrosiana e Acli sono stati erogati 9.287.655 euro distribuendo in media 2 mila euro per nucleo familiare, ma si va da 400 euro al mese fino a picchi di 4 mila euro “una tantum”. «Non abbiamo in cassa denaro sufficiente e ora il Fondo deve essere rilanciato anche per la raccolta». In effetti la generosità degli ambrosiani non si è mai fermata e la maggior parte delle donazioni è arrivata proprio dai cittadini: c’è chi destina al Fondo famiglia-lavoro 30, 50 o 100 euro ogni mese.
Per il Fondo stanno operando gratuitamente oltre 600 volontari di Caritas e Acli, «con grande discrezione e rispetto», ha sottolineato l’arcivescovo, «mai umiliante nei confronti di chi vive situazioni di disagio». In ogni caso, ha ricordato Bottalico, «il Fondo è sussidiario e integrativo, non va a sostituirsi alle iniziative dello Stato, di Regioni e Comuni».

Nel sito della diocesi c’è il catalogo con le fotografie dei presepi che sono anche  esposte a Milano fino al 20 dicembre nelle vetrine di Duomo Point  in via dell’Arcivescovado 1  e presso la Veneranda Fabbrica del Duomo in via Pattari.  In questi giorni è inoltre ripartita la campagna pubblicitaria natalizia sul Fondo con uno slogan sobrio ma efficace: «Non aspettiamo Babbo Natale. Milano sostiene chi ha perso il lavoro». Sono stati affissi  per questo 70 manifesti (6 metri per 3) messi a disposizione gratuitamente.

 

 

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