La posta di Città nuova

Un volo nella verità Chiara, tu non ci hai lasciato… e sono certa che il tuo giornale ci porterà ancora con più forza la tua utopia tutta evangelica di un dialogo che è apertura sincera e incondizionata; la forza propulsiva di un amore che trova le strade per convogliare energie su progetti condivisi; la tua visione dei fatti e delle persone che ripesca nel cuore umano anche il più piccolo seme di bene; il tuo imparare da tutti con un’umiltà che non è sforzo di abbassamento ma volo nella verità che abbraccia e contiene. M. Rita Topini – Roma Ispirazione profetica Carissimi colleghi di Città nuova, desidero anch’io unirmi a voi, con affetto e riconoscenza, nel ricordo di Chiara. Un ricordo commosso che, con il trascorrere dei giorni, diventa ispirazione profetica, progetto di vita, sguardo attento sul mondo che ci circonda e ci interpella. Tante volte ho letto gli scritti di Chiara e tante volte l’ho sentita parlare ai Genfest o in altre occasioni simili: porterò sempre con me il suono della sua voce, che sa colpire, ma soprattutto scolpire il cuore di un essere umano. Gianni Maritati Tg1 Redazione cultura Continuano a giungere in redazione delle note riguardanti la nostra fondatrice. In particolare ci toccano quelle dei colleghi, anche perché Chiara era anche una grande direttrice e una fine giornalista. Ancora sul Tibet Sono un fedele abbonato a Città nuova e anche quando sono all’estero cerco di non perdermi neanche un numero. Seguo i vostri numerosi articoli di politica internazionale e spesso le vostre posizioni rispecchiano le mie. Al riguardo devo, però, sottolineare una vostra mancanza. Il problema Tibet. Un argomento di notevole importanza di cui non si può evitare le trattazione. Mancano, ormai, pochissimi mesi all’inizio dei Giochi olimpici, ma la Cina continua a non rispettare numerose e basilari regole per il rispetto dei diritti umani. È conciliabile organizzare un’Olimpiade (e quindi farsi portatori dei grandi valori che lo sport ha in sé) e non rispettare queste basilari regole del diritto internazionale? Non credo. Marco Mazziotti – Vienna Nel frattempo, caro Mazziotti, il nostro analista Giovanni Romano ha affrontato il problema del Tibet, nel n° 8/2008. È un tema spinoso e importante, che va affrontato con serenità, sapendo che una delle regole giornalistiche che ci siamo da sempre dati a Città nuova è che vanno soprattutto sostenuti i passi in avanti verso la coesione sociale in ogni società, ovviamente senza dimenticare i passi indietro. Ne parleremo ancora, di Tibet, perché gli avvenimenti olimpici ci costringeranno a farlo. E l’emergenza Sichuan aiuterà anche noi occidentali a capire meglio il complesso mondo cinese, che ha categorie politiche e sociali diversissime dalle nostre. Basti pensare che fino a pochi anni fa il solo diritto umano previsto dalla Costituzione era quello di… sopravvivenza! (m.z.) Iniziative discutibili per sollecitare aiuti Ho preso spunto dall’articolo Caccia al movente del n. 4 di Città nuova, per puntualizzare un uso invalso fra le diverse organizzazioni umanitarie. Sono sensibile alle loro iniziative e cedo alle loro richieste, ma mi disturba il fatto che mi arrivino, assieme al conto corrente e alle informazioni, alcuni cartoncini doppi, augurali o meno, con relative buste. Questi, non soltanto non li ho mai richiesti, ma non so proprio che farmene. Non posso fare a meno di pensare che i soldi, certo non pochi, per questi biglietti inutilizzati sono sottratti alle loro lodevoli iniziative umanitarie. A nulla è valso scrivere o tele fonare che non me li mandino più. Sono giunta alla determinazione, ma con dolore, di non inviare più offerte. Agnese Gallo – Cagliari Sono letteralmente sommersa di richieste di aiuto economico da parte di organizzazioni umanitarie. Mi chiedo se sia meglio cercare di accontentare tutti, mandando a ciascuno cifre irrisorie (e spendendo molto in c.c.p.), o selezionare poche iniziative ed inviare loro cifre più consistenti. Perché ciascuno di noi non paga alla Chiesa o allo Stato (oltre all’ 8 per mille) la decima della carità (almeno un decimo delle sue entrate) da distribuire equamente a tutti, e poi lo lasciano in pace?. A.M.D.G. Penso che molti si pongano le stesse domande, e che non pochi ritengano che sarebbe meglio usare direttamente per la beneficenza i troppi soldi che si investono per sollecitare la generosità dei destinatari di questi messaggi. L’ho pensato anch’io. Soprattutto, però, non è carità vera quella che si fa per essere lasciati in pace, come la seconda lettrice suggerisce proponendo di reintrodurre la decima. Lo è invece la carità che si riesce a fare con un sorriso rivolto a chi stende la mano verso di noi e quella accompagnata dalla convinzione che una goccia nell’oceano è pur sempre una goccia unica e irripetibile. Forse allora ci sentiremo in pace se non abbiamo potuto fare di più. Parcheggi a Ciampino Parcheggi pieni all’aeroporto di Ciampino. Duemila posti sono occupati più o meno per 48 ore – siamo nel weekend – per un totale di circa 60 euro a macchina. Cioè 120 mila euro per la società che gestisce gli aeroporti di Roma in due giorni appena. Non male. Ma ancor più interessante è il fatto che si continua a parlare di crisi economica, mentre la gente spende e spande. E se ne va a spendere fuori dall’Italia coi voli low cost. Difficile poi lamentarsi… Incontriamoci a Città nuova, la nostra città Un dialogo che continua Abbiamo indirizzato una lettera a quanti hanno l’abbonamento scaduto o in scadenza. Fra l’altro scrivevamo: Ci auguriamo che lei voglia riprendere il cammino con noi: c’è bisogno di messaggeri e costruttori di pace e di fraternità, con un’informazione che vuole mantenersi, grazie agli abbonamenti dei lettori, libera e davvero alternativa. La rivista vuole aiutare a riflettere, a discernere e a mettere in rete tutti coloro che lavorano per un mondo migliore. Le saremmo grati se vorrà inviarci il suo parere sul giornale. Stanno perciò arrivando tante risposte. Siamo stupiti e grati di essere messi a parte delle vicissitudini di tanti: nozze, partenze per l’altra vita, richiesta di preghiere, problematiche economiche, apprezzamenti insieme a dissenso e critica costruttiva. C’è chi rinnova la sua stima ma non l’abbonamento… Stimo il vostro giornale e tutto il movimento, ma non intendo per ora rinnovare l’abbonamento; ho già molto da leggere. L. M. …e chi fa qualche critica: Purtroppo trovo la rivista pesante nella lettura e poco spendibile nella società d’oggi dove dobbiamo preoccuparci di tanti altri gravi problemi. Non credo si possa continuare a lasciare distruggere il mondo da prepotenti. Sono poco fiducioso nel fatto che i costruttori di pace e di fraternità o gli educatori (docenti) possano cambiare qualcosa se non iniziano a prendere la frusta e cacciare i mercanti dal tempio. Grazie per l’attenzione e mi scusi se per ora non intendo rinnovare la rivista. G. D’A. C’è chi si sposa e cambia indirizzo: Vorrei ringraziare tutta la redazione per la passione e la competenza che mettete nel realizzare la rivista; inoltre volevo comunicarle che, essendomi sposato a giugno 2007, ho cambiato residenza e di conseguenza con mia moglie abbiamo rinnovato l’abbonamento a Città nuova presso il nuovo indirizzo. Marco e Anna De Angelis – Spoleto C’è chi desidera gli arretrati e propone con frutto la rivista ad altri: Aspetto la rivista con rinnovato ardore, dopo la partenza di Chiara Lubich, e mi darebbe una grande gioia ricevere i numeri arretrati. Ormai la rivista si è integrata nella nostra famiglia, fa parte del nostro vivere giornaliero. Approfitto dell’occasione per informarvi che ho avuto modo di fare un nuovo abbonamento ad un amico. Vincenzo Carta C’è chi ha problemi economici e chi non ha tempo: Non ho rinnovato l’abbonamento per due motivi: uno economico, l’altro per mancanza di tempo. In questo periodo della mia vita non riesco a leggere altro che non siano le materie d’esame del corso di studio che sto portando avanti con estremo sacrificio, dal momento che ho famiglia. Trovo la rivista non solo molto interessante, ma altresì qualcosa di speciale che non può essere lasciata intatta per mancanza di tempo, come più volte purtroppo è capitato. Alla fine dei miei studi, con la speranza di un tanto atteso lavoro, una delle prime cose che farò sarà l’abbonamento a Città nuova. Con stima. XX Ed infine un caldo incoraggiamento: Non sono parte dei focolarini, eppure mi sento sempre vicina. Spesso è bastata una risposta, una storia, la striscia dei fumetti, il racconto finale a darmi un respiro di sollievo. E più importanti ancora gli scritti di Chiara . Gloria Interrompiamo qui la serie delle lettere, ripromettendoci di riprenderne la pubblicazione. Vi chiediamo, però, di continuare a scriverci. E, nei limiti delle vostre possibilità, di aiutarci ad aiutare chi, per seri motivi economici, non riesce a rinnovare l’abbonamento. È sufficiente anche una piccola parte della quota di un abbonamento, inserendo contributo per un abbonamento nella causale del c.c.p. (vedi pag. 82) o nel bonifico da intestare a: CITTÀ NUOVA EDITRICE DELLA P.A.M.O.M. Via degli Scipioni, 265 – 00195 Roma Bonifico bancario presso: BANCO DI BRESCIA SPA Via Ferdinando di Savoia 8 – 00196 Roma Cod. IBAN: IT38K0350003201000000017813 Indirizzare i vari contributi a: rete@cittanuova.it

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons