La posta del direttore

Sciopero contro il caro benzina Vorrei dare un piccolo suggerimento a tutti i consumatori: indire una giornata di sciopero contro il caro benzina. Una giornata al mese, senza fare rifornimento di benzina. Capisco che può essere una cosa difficile; pur tuttavia, potrebbe essere una condizione del consumatore, per farsi sentire e non subire sempre questi forti aumenti incomprensibili di detti prodotti, da parte degli speculatori. Potrebbe risultare una giornata ecologica, arricchita da altre iniziative . Pietro Olmo – Rapallo Purtroppo, alla radice del caro benzina c’è, come sappiamo, l’aumento del prezzo del greggio, causato questa volta dal forte incremento delle richieste di alcuni nuovi grandi consumatori come Cina, India e Brasile. Una richiesta che non è destinata a diminuire, ma ad aumentare. A questo problema si può far fronte, almeno in parte, ricorrendo a fonti alternative, soprattutto per la produzione di energia elettrica. Per quanto riguarda l’autotrazione ne parliamo anche a p. 26 di questo numero. Altra cosa invece sono gli aumenti sproporzionati applicati da chi commercia il prodotto, contro i quali si deve assolutamente agire. Ma lo sciopero non basterà. Non basta la festa della mamma Una volta bastava pronunciare la parola mamma per suscitare sentimenti di amore e serenità. Oggi, invece, le biotecnologie stanno modificando nel profondo l’immagine della mamma che tutti ci portiamo dentro.Ma ciò che più mi sconcerta è vedere figli abbandonati nei cassonetti della spazzature o peggio. Credo di poter asserire, da uomo della strada, che il rapporto madre-figlio deve essere rivisto integralmente. Le madri non sono più mamme ed i figli non sono più tali. È angosciante registrare vicende in cui i figli accoltellano i propri genitori per impossessarsi dell’eredità o di altri beni materiali! Ho sperato, in occasione della festa della mamma che coincide con il mese di maggio, che tutte le mamme del mondo ritrovassero il giusto rapporto con i propri figli. Il cristianesimo ci può guidare e l’impegno sociale può farci uscire da questa brutta situazione. Auguri a tutte le mamme!. Franco Petraglia – Cervinara (Av) È vero che l’immagine tradizionale della famiglia è oggi aggredita da ogni parte. Ed è vero anche che ogni giorno si leggono cose agghiaccianti sulla violenza in famiglia. Se ne stanno occupando anche gli psicologi. Non credo però che sia un problema solo di oggi. La storia, la letteratura, il teatro ne sono testimoni fin dai tempi più antichi. E non si tratta di finzioni. Certo è che i media oggi strumentalizzano e amplificano tutto ciò che fa notizia rischiando la banalizzazione e talora la strumentalizzazione di cose gravissime. Ecco perché su Città nuova abbiamo promosso da sempre la cosiddetta cronaca bianca, dedicando a questo genere molte pagine e facendone uno dei punti che più caratterizzano la rivista. Uniamo quindi volentieri ai suoi i nostri auguri a tutte le mamme che, a dispetto delle troppe derive familiari cui anche la legislazione indulge e che spesso incoraggia, restano pur sempre le prime custodi della famiglia. Zapatero per la protezione morale e legale delle scimmie Apprendiamo che Zapatero si accinge a varare una carta per la protezione morale e legale delle grandi scimmie antropomorfe. Insomma una specie di estensione degli stessi diritti umani alle scimmie. La notizia ha suscitato in Spagna una specie di insurrezione morale a base di feroci sarcasmi, e non potrebbe essere diversamente dal momento che lo stesso governo Zapatero ha varato una legge che permette la distruzione di embrioni umani. Davvero una bella contraddizione!. Lucio Vedran È certamente bene proteggere le scimmie, come ogni altro essere vivente. È segno di una grave devianza non considerare degno di analogo rispetto e di ancor più grandi diritti un embrione umano. In fondo a questa china c’è il baratro. In diretta con Simone Moro sull’Everest Sul n. 7 del 10 aprile 2006 Città nuova ha intervistato lo scalatore Simone Moro. Di recente siamo stati informati da lui stesso della sua presenza in Nepal per tentare una traversata dell’Everest da sud con discesa sul versante nord in Tibet. Il 20/5 riceviamo questa e-mail direttamente da Simone Moro a impresa compiuta Sono contentissimo. Le condizioni quest’anno non erano il massimo. Mi sono fidato come al solito di Karl Gabl per il meteo, ed ancora una volta ha avuto ragione. Sono partito solo alle 11 di sera ore nepalesi dal Colle Sud a 8000 metri e alle 3:15 ero in vetta all’Everest. Dalla vetta non ho più visto nessuno… Le corde fisse erano tutte coperte dalla neve, perché negli ultimi giorni nessuno è stato in vetta da nord ed ho fatto tanta fatica a tirare fuori le corde fisse. È stata una traversata tutto da solo; le prime persone le ho incontrate tra campo 2 e campo 1. I primi complimenti li ho avuti dagli sherpa. Sono stato velocissimo. In 5 ore mi sono trovato in vetta e sono arrivato al campo base alle ore 8:25 di mattina. Adesso sono qui in Tibet, ho con me passaporto e soldi… Non so ancora cosa farò una volta rientrato in Nepal. Sono in ottima forma e perfettamente acclimatato… Ciao e seguitemi ancora. Simone Nei giorni successivi veniamo informati che: dopo la discesa veloce dalla vetta dell’Everest in sole 5 ore, con uno zaino di 12 kg Simone fino ad oggi (22/5) è rimasto al campo base avanzato a ca. 6400 metri sul lato nord dell’Everest. Adesso sta scendendo verso il campo base, che si trova a 5000 metri di quota. Sta affrontando i venti chilometri di trasferimento sulla morena con l’intero equipaggiamento d’alta quota… Al campo base incontrerà gli ufficiali governativi e con loro cercherà di regolarizzare diplomaticamente la sua presenza in Tibet…. Quel crocifisso decapitato Sono un’insegnante di religione nelle scuole superiori. Entrando in una classe ho visto il crocifisso, uno dei pochi ancora attaccati alla parete. Senza testa. Ne avevo visti senza piedi, senza braccia ma senza testa, mai. Eppure era lì da chissà quanto tempo e nessuno si era mai accorto di questa variante, forse perché il crocifisso parla anche senza testa e sembra dirci che, per essere come lui, tante volte bisogna perderla davvero, la testa… Sostituirlo?. Maria Teresa Baselice Nocera Inferiore Convegni culturali per il 50° di Città nuova Si sono appena conclusi gli appuntamenti di Firenze e di Ancona, tappe importanti sui temi scottanti del lavoro e della famiglia. Il capoluogo toscano ha ospitato un appuntamento ideato da sindacalisti di varie sigle confederali e autonome dopo un cammino biennale di riflessione comune. Le loro relazioni e l’analisi del prof. Luigino Bruni hanno dato il via ad un coinvolgente dialogo. Nelle Marche, ad Ancona, è stata grande protagonista la famiglia, risorsa per il bene comune e soggetto di rinnovamento del tessuto sociale. Affidate a Nedo Pozzi, nostro collaboratore, e a Daniela Notarfonso del Movimento Politico per l’unità, le efficaci riflessioni. Al cuore della giornata la proposta di una petizione alla Regione Marche, frutto del lavoro di cittadini e di politici di schieramenti opposti, per chiedere impegno e progetti di reale sostegno alla famiglia. Ancora una volta i convegni culturali si sono rivelati occasione di dialogo con la città e le sue istituzioni, dove la nostra proposta culturale trova grande ascolto e apre piste di lavoro appassionanti. 18 giugno: Paulilàtino (Oristano). Teatro comunale Grazia Deledda. Ore 16.30. Relazioni sociali e cittadinanza: cultura ed esperienze alla luce della fraternità. Info: Rita Polo Benoni tel.070/374135 e-mail: marco@artevideo.it 8 luglio: Teramo. Sala polifunzionale della Provincia di Teramo. Ore 16.00. Una cultura della sconfitta per una cultura della vittoria. Sport e comunicazione. Info: Angelo Salvatorelli email: salvang@tin.it Luisa Campanelli tel. 333/4234055

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