La comunciazione impaziente

Negli ultimi tempi perdiamo spesso la pazienza, sia tra noi che con i figli e la tensione mette in risalto i nostri limiti. Non troviamo un accordo nel modo di gestire la casa e il nostro rapporto spesso traballa…. Emanuela – Roma ¦ Ci sembra, senza voler generalizzare, che molto spesso lo stress può avere una notevole responsabilità nella mancanza di armonia familiare. I ritmi della vita moderna con il lavoro di entrambi, il bilancio da far quadrare con fatica, le attività extra-scolastiche dei figli (un tempo inesistenti), spesso originano una comunicazione inadeguata per il consolidamento di questa armonia. Le parole frettolose, i messaggi sbrigativi possono ferire ed essere fraintesi. Ecco che allora i limiti nostri e degli altri appaiono insostenibili. È come se avessimo messo degli occhiali scuri che appannano tutto ciò che ci circonda nascondendo la luce. In questa situazione non solo è facile perdere la pazienza, ma si può perdere anche entusiasmo, energia di vita, creatività, ecc. Anche la vita intima ne può risentire, in quanto lo stress può alterare sensibilità e desideri. Senza dubbio occorre allora fermarsi, avere il coraggio di spostare la nostra attenzione dal contingente, dall’urgente verso ciò che è vitale per una famiglia : la comunicazione sincera e serena di emozioni e pensieri, l’ascolto profondo, il riguardarsi negli occhi. Urge oggi più che mai la necessità di ritagliarsi degli spazi per il dialogo, per il riposo, magari per pregare un po’ insieme, anche quando sembra impossibile, e, rinnovando l’impegno nell’amarvi, sarà più facile trovare la strada per realizzarlo. A volte l’impazienza può nascondere anche una eccessiva aspettativa nei riguardi della collaborazione dell’altro, un mancata accettazione dei suoi ritmi organizzativi. Abbiamo tante volte sperimentato che la condivisione della gestione familiare è necessaria, ma può nascere solo se non c’è pretesa e non maschera rivendicazione di diritti, risentimenti o sfiducia. Non possiamo appoggiarci all’altro; crescere significa anche acquistare capacità di autonomia e di solitudine e anche la vita di relazione del matrimonio non esonera da questo percorso. Due coniugi che con passione, giorno per giorno, intessono la loro unità, devono sempre considerare che la loro armonia cresce in proporzione alla capacità di stare in piedi anche come singole persone. mr.scotto@focolare.org

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons