Inquinamento di mari e laghi nel mirino di Goletta Verde

I risultati delle due barche di Legambiente non sono soddisfacenti. Situazione preoccupante in Sicilia, Campania, Calabria e nel Lazio. Il problema più grave riguarda la depurazione delle acque. Ecco la mappa nelle varie regioni

 

Allarme inquinamento. Le due barche di Legambiente, Goletta Verde e Goletta dei Laghi hanno presentato il 12 agosto i risultati dei campionamenti raccolti nell’ultimo mese nelle acque marine e lacustri dell’Italia. Oltre 300 volontari e volontarie sono stati coinvolti nei prelievi. In questo periodo di restrizioni a causa del Covid-19 le due barche non hanno potuto fare il classico giro coast-to-coast ma grazie a questa rete di volontari sono riusciti ad avere una mappatura generale.

Il bilancio però non è dei migliori: sui 361 punti campionati – 259 nei mari e 102 nei laghi – in 18 Regioni e 28 laghi, 1 punto su 3 per i mari e 1 su 4 per i laghi è risultato non a norma.

Lo stato di salute del mare e dei laghi italiani è compromesso soprattutto dalla cattiva gestione della depurazione. Il dato tende a salire infatti nelle foci di fiumi e canali che scaricano in mare e laghi acque mal depurate provenienti dall’interno del Paese. Le Regioni più critiche secondo Legambiente sono le foci di fiumi e canali nel Lazio, in Campania, Sicilia e Calabria.

Un altro problema riguarda i rifiuti galleggianti: dal 2017 al 2019 Goletta Verde sui 1756 km di coste monitorati ha calcolato che in 1km di mare si trovano almeno 111 rifiuti galleggianti e 1 su 3 di questi è usa e getta (cotton fioc, buste, polistirolo, bottiglie di plastica, stoviglie monouso, etc). La plastica costituisce l’83% dei rifiuti trovati.

L’analisi dettagliata dei mari.

Sulle coste italiane sono stati prelevati 259 campioni. In 63 punti del totale l’acqua è fortemente inquinata mentre 26 punti mostrano acqua leggermente inquinata. Quindi ogni 84 km di costa, 1 è inquinato.

Di questi campioni eseguiti ben 121 riguardano aree non controllate dalle autorità competenti (Comuni, Regioni, Arpa e Asl) – secondo il portale Acque del Ministero della Salute – e spesso sono spiagge frequentate dai bagnanti che mettono a rischio – non sapendolo – la propria salute.

Sì perché ci sono criticità anche sull’informazione ai bagnanti. In questi tratti di costa non controllati dalle autorità e quindi non balneabili, Goletta Verde ha verificato che nel 70% dei casi era assente il divieto di balneazione.

L’analisi dettagliata dei laghi.

In questo mese di monitoraggio i volontari della Goletta dei Laghi hanno controllato 28 bacini lacustri in 11 regioni italiane: in Piemonte i laghi Avigliana, Viverone, d’Orta, e la sponda piemontese del Maggiore; in Lombardia la sponda corrispondente del Maggiore, il Ceresio, il lago di Como, d’Iseo e la sponda occidentale del Garda; in Veneto, l’altra metà del Garda e il lago Santa Croce; in Trentino l’altra parte del Garda. Nel centro Italia in Umbria sono stati campionati Trasimeno e Piediluco, nel Lazio i laghi di Vico, Bracciano, Bolsena, Canterno, Fondi, Albano, Sabaudia e Fogliano. In Campania i laghi Patria e Matese, in Calabria i laghi Cecita e Arvo, in Molise il lago di Occhito, in Puglia il lago di Varano e in Sicilia i laghi Prizzi, Soprano e Pergusa.

Su 102 prelievi per le analisi microbiologiche, 53 i campioni prelevati in foce e 49 quelli prelevati a lago. Di questi sono oltre i limiti di legge il 28% (20 fortemente inquinati e 8 inquinati), la maggior parte in foce a canali, fiumi o torrenti che sversano nei laghi le proprie acque.

Cosa fare per invertire la rotta?

Durante la presentazione del report, Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente ha dichiarato: «Anche quest’anno il viaggio delle due Golette ci conferma come in Italia la cattiva depurazione resti una delle principali opere incompiute del nostro Paese, per la quale siamo già stati condannati dall’Ue a pagare 25 milioni di euro, cui se ne aggiungono 30 ogni semestre di ritardo nella messa a norma. A pagarne lo scotto sono i cittadini e soprattutto la qualità delle acque del nostro mare e dei nostri laghi, minacciati anche da rifiuti e illegalità ambientali. Per questo oltre a più controlli e migliori strumenti per monitorare i territori, è urgente che vengano adeguati gli impianti e completata la rete fognaria e di depurazione delle acque reflue». Tre sono le azioni urgenti proposte: completare la rete fognaria e di depurazione delle acque reflue grazie ai fondi del Recovery Fund, anticipare prima del luglio 2021 il recepimento della Direttiva europea che vieta e limita alcune plastiche monouso, approvare la Legge Salvamare, attualmente ferma in Commissione Ambiente al Senato.

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