India. Il dramma del ritiro di due tagli di banconote

L'annuncio improvviso del governo Modi di ritirare dalla circolazione le banconote da 500 e 1000 rupie ha generato una serie di problemi imprevedibili
Modi

L’annuncio improvviso del governo Modi di ritirare dalla circolazione le banconote da 500 e 1000 rupie ha colto l’India di sorpresa, generando una serie di problemi imprevedibili. I negozi hanno cessato sin da novembre di accettare i due tagli, anche se il cambio o il deposito in banca teoricamente erano previsti fino alla fine del 2016. Non solo. Le macchine di erogazione (Atm) presso gli istituti di credito non sono state ricaricate tempestivamente con nuovi biglietti e, quando lo erano, non riuscivano ad emetterli perché le nuove banconote sono di una misura diversa da quelle attualmente in circolazione. Il risultato è quello di code interminabili (decine di milioni di persone in un Paese immenso) davanti alle banche e agli erogatori con disagi infiniti, sia nelle metropoli che nei villaggi. Nel Paese asiatico, infatti, la stragrande maggioranza di operazioni, compresi gli acquisti di prodotti per la sopravvivenza giornaliera, avvengono attraverso contanti e non con carte di credito.

Con queste nuove misure il governo Modi mira alla riconversione dell’enorme quantità di denaro nero che ancora circola in tutti gli Stati. Nel 2010 la Banca mondiale aveva stimato che il denaro illecito ammontasse a circa un quinto del prodotto interno lordo dell’India. Cifre da capogiro. Inoltre, questa mossa vorrebbe limitare l’evasione fiscale. Tuttavia, la crisi in cui si dibattono milioni di indiani va ben al di là delle interminabili code per recuperare piccole cifre perché ben 4/5 dei lavoratori indiani fanno parte del cosiddetto settore “informale” o “precario” e vengono impiegati e retribuiti quotidianamente e in contanti. La mancanza di liquidità a causa della sparizione dei due tagli incriminati, che rappresentano l’86,4% del valore totale dei contanti in circolazione, significa che i datori di lavoro che assumono le loro maestranze con contratti a giornata non sono più in grado di assicurare alcuna retribuzione. Milioni di persone sono, quindi, oltre che senza lavoro, senza alcun salario.

Modi cerca di tranquillizzare l’opinione pubblica dichiarando che si tratta di un passo per realizzare l’India of your dreams, l’India dei vostri sogni. Probabilmente il governo non aveva previsto né un tale ribaltone, né le conseguenze sociali che rischiano di danneggiare seriamente l’economia. Le previsioni di crescita per il 2017 sono già scese dal 7,4 al 6,9% e la politica monetaria potrebbe ulteriormente abbassarle.

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