Indagine strumentale su Berlusconi

Le intercettazioni date in pasto ai giornali hanno dato luogo ad un processo mediatico in cui la condanna è implicita. Il premier ancora vittima?
intercettazioni

Continuano a tener banco le vicende delle feste di Arcore per le quali Silvio Berlusconi è indagato dalla magistratura e alla conseguente situazione politica che si è venuta a creare. Inizio col dire che le accuse verso il premier non si possono liquidare facilmente e gli indizi sono di una certa gravità e consistenza. Ad allarmarsi non sono stati solo i vertici della Chiesa cattolica ma anche il presidente della Repubblica. La situazione è preoccupante anche per quelli che, come me, distinguono nettamente la vita privata dagli atti politici. E’ naturale che certi comportamenti siano come minimo inopportuni, anche in assenza di reati, per un politico che ha la fiducia dei cittadini sia come ruolo, sia come persona. D’altra parte molti sono convinti, me compreso, che i pubblici ministeri milanesi stiano facendo un’indagine strumentale per eliminare Berlusconi dalla vita politica.

 

A pensarla così non sono solo gli esponenti del Pdl, ma persino un giornalista di sinistra come Piero Sansonetti, che, in un’intervista, a ilsussidiairio.net ha dichiarato: «Il tempismo con cui le procure, all’indomani della parziale bocciatura del legittimo impedimento, hanno riaperto questa vicenda, consegnando parallelamente i verbali ai giornali, non lascia dubbi. D’altronde la vicenda è tutta costruita sulla narrazione delle intercettazioni e senza la stampa non avrebbe potuto funzionare. Qui la giustizia ordinaria non c’entra, siamo nel campo della lotta politica, dello spionaggio e dei servizi segreti».

 

Pubblicare poi le intercettazioni su chiunque, e magari solo quelle che interessano, prima di un qualsiasi rinvio a giudizio, secondo me non è giusto. E pensare che sono proprio le procure a diffonderle, causando un processo mediatico con esito di condanna già implicito. Non lo dico solo per Berlusconi, ma per chiunque. Vedi il caso Mastella durante l’ultimo governo Prodi: dopo essere stato massacrato dai giornali, non si arrivò neppure ad un rinvio a giudizio. I partiti di opposizione poi cavalcano alla grande l’ennesima occasione di ribaltare l’esito del voto.

 

In questa situazione di scontro totale diventa più difficile dare un giudizio sereno e la negatività dei comportamenti del premier, anche se fossero provati, ne risulterebbe ammorbidita agli occhi di tanti, per il fatto che lui rischia ancora una volta di diventare vittima di un accanimento con fini strumentali. Sia per evitare questo rischio, ma soprattutto per non destabilizzare il Paese, i partiti di opposizione dovrebbero, secondo me, attendere l’esito delle indagini e non sfruttare l’occasione per fini politici.

 

Dovrebbero distinguere i fatti personali del premier dalla sua azione di governo, trattando i primi nelle dovute sedi come ad esempio la Giunta per le autorizzazioni della Camera a cui i magistrati hanno inviato gli atti, e occupandosi in parlamento solo dei secondi.

 

Riguardo all’appello dei politici aderenti all’ Mppu, condivido la speranza che le indagini e l’eventuale processo si concludano in fretta nell’interesse sia del premier che del Paese; mi lascia un po’ perplesso invece l’appello al “soprassalto di dignità”, perché non capisco bene cosa implica in pratica, oltre all’impegno morale di ognuno, del quale sono già sicuro. Propongo invece ai parlamentari aderenti al Mppu, se lo credono opportuno, di prendere le distanze da ogni strumentalizzazione politica del caso. Capisco che questo vuol dire andare controcorrente per tutti: per quelli della maggioranza, che non dovrebbero limitarsi a chiudersi a riccio in una strenua difesa del premier; per quelli di opposizione che non dovrebbero seguire le decisioni dei vertici di sfruttare politicamente il caso.

 

A mio avviso però è solo così che si può aiutare a svelenire il clima evitando un pericoloso conflitto istituzionale. E si seguirebbe l’invito del Presidente Napolitano a non esasperare il conflitto gettando benzina sul fuoco. Credo che anche questo potrebbe essere un compito importante per il Movimento politico per l’unità.

 

Sulis Luciano

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