In Piemonte calo netto dei partiti

Quasi scomparso il Pdl, Lega dimezzata e Pd avanti solo con le liste civiche
Amministrative 2012

Rottura con il passato: quasi ovunque calo dei partiti, il Movimento 5 Stelle fa il pieno di voti, scompare praticamente il Pdl, la Lega dimezza i suoi voti e il Pd tiene solo se unito alle liste civiche.
 
Il voto in Piemonte, mezzo milione di piemontesi erano chiamati alle urne, si allinea con il resto del Paese con qualche eccezione. L’elettorato sabaudo penalizza i partiti, da una parte o dall’altra, e tutte le grandi città vanno al ballottaggio tra quindici giorni. I sindaci uscenti di centrodestra di Asti e Alessandria escono con le ossa rotte e sono costretti a rincorrere i rispettivi sfidanti: Giorgio Galvagno ad Asti è sotto di 7 punti percentuali dallo sfidante Fabrizio Brignolo, del centronistra, mentre ad Alessandria, dove la frammentazione ha raggiunto cifre incredibili, con ben 17 candidati a sindaco, Piercarlo Fabbio, sindaco uscente del Pdl, deve rincorrere Maria Rita Rossa del centrosinistra, 39,62 per cento contro il 18,29.
 
Battaglia tutta interna al centrosinistra quella di Cuneo, che va al ballottaggio con due candidati nati dalla divisione della maggioranza che da 17 anni governa la città, composta da sinistra, Pd e liste civiche, ora con l’aggiunta dell’Udc. Federico Borgna, il candidato scelto dalle tre storiche liste civiche della città, dall’Udc e dalla lista di espressione del sindaco uscente Alberto Valmaggia, Democratici per Cuneo, è in vantaggio al 36,16 per cento contro il candidato dei partiti e della sinistra, Pd, Psi, Moderati, Sel e Idv, Gigi Garelli, fermo al 30,66 per cento.
 
Nei due maggiori centri del torinese vince il centrosinistra: a Grugliasco Roberto Montà del Pd si afferma con il 55,79 per cento delle preferenze, e a Chivasso, Lino Ciuffrida è davanti al ballottaggio sul centrodestra di Adriano Pasteris, 46,7 per cento contro il 32,88 per cento. Sempre nel torinese l’esperimento di un piccolo governo Monti tra Pdl e Pd, con Artistide Sava ad Avigliana, viene bocciato e vince il partito dei No Tav  con il 47,79 per cento delle preferenze per Angelo Patrizio.
 
Ma il vero vincitore delle elezioni piemontesi è il partito dell’astensionismo, un dato piuttosto anomalo in terra piemontese, con una partecipazione che cala dai 6 ai 10 punti percentuali un po’ ovunque. L’affluenza al voto amministrativo passa dal 73,94 per cento al 66,39 per cento. Non fanno eccezione i tre capoluoghi di provincia e i principali centri chiamati alle urne. In forte calo Alessandria, dove si sono recati alle urne il 61,51 per cento degli elettori, oltre 13 punti percentuali rispetto alla scorsa tornata elettorale (74,80 per cento). Meno votanti ai seggi anche ad Asti, dove si passa dal 73,72 per cento di cinque anni fa al 63,23 per cento di oggi. A Cuneo la flessione è di quasi 8 punti percentuali: 68,77 per cento contro 76,22.
 
 

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