Il vero Maestro

In tempi di emergenza educativa, un prezioso strumento di formazione, per aprire mente e cuore
Chiara Lubich Educare come vita

Un regalo. Un bel regalo preparato da mons. Vincenzo Zani (nella foto) e dall’editrice La Scuola: un agile libretto centrato sul tema dell’educazione come vita, attraverso una selezione degli scritti di Chiara Lubich. Una selezione non facile, confessa il curatore nella sua ricca introduzione, ma il risultato è una ventata frizzante nel campo un po’ smarrito della pedagogia, il delinearsi di un modello educativo all’altezza delle sfide del presente.

I testi proposti spaziano dalle prime intuizioni (con uno scritto inedito) alle conversazioni con giovani e famiglie, fino ad affrontare la frontiera ecumenica e l’educazione alla cittadinanza.

Ovunque emerge la centralità di Gesù Maestro, coniugata con la dimensione della relazione, essenziale per la riflessione pedagogica ed elemento di novità tipico della Lubich. Educare, infatti, «significa trarre fuori la verità dal cuore dello scolaro, ma non potrà essere tratta se prima l’insegnante non l’avrà tratta da sé stesso». Prima, dunque, educare sé, poi educare gli altri. Ma «perché un giardino fiorisca, occorre la primavera. Perché la Verità s’apra e sbocci, occorre il calore, l’amore, quel calore che rende presente Dio fra quelli che Lo amano… portando la presenza del Maestro».

 

 

L’educatore

 

L’educatore è uno che per amore serve e per primo incarna con totalitarietà ciò in cui crede;

egli aiuta concretamente i suoi, dà fiducia e crede nel positivo interiore del figlio;

ne rispetta gelosamente la libertà, senza imporre ma offrendo;

non esita a correggere, non ha paura della verità, ma ammonisce con pace, con calma, con distacco; la sua misericordia tutto copre, tutto dimentica, sulla misura infinita della misericordia di Dio;

egli educa sempre in qualunque ambiente, col linguaggio sempre nuovo, vivo, essenziale dell’amore;

egli dialoga sempre, senza chiusure, è attento ai nuovi valori, ai segni dei tempi;

sa andare controcorrente con l’autorità che gli viene dal compito affidatogli;

sa ri-essere Gesù, fino a poter ripetere al figli, come proprio, quel comando: amatevi come io vi ho amato.

 

(Spunti tratti da un discorso di Chiara Lubich su Gesù Maestro).

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