Il partito di Internet

I despoti del terzo millennio devono misurarsi con un nemico nuovo, una minaccia dal basso che i loro predecessori non potevano immaginare.
Gente su internet

RUSSIA, MA NON SOLO

Il partito di Internet

 

Viene da pensare che i vari despoti del terzo millennio, dittatori, oppressori e prepotenti che dir si voglia, nel segreto dei loro bunker, guardino – o abbiano guardato – con malinconia alle stagioni delle passate tirannidi, vagheggiando il ritorno all’Atene di Pisistrato o all’età imperiale di Caligola, alle monarchie europee del Settecento o all’autoritarismo di Hitler e Stalin. Ma cosa strugge i moderni tiranni? Di certo devono misurarsi con un nemico nuovo, una minaccia dal basso che i loro predecessori non potevano immaginare: niente spie, congiure o complotti internazionali. La loro spina nel fianco è Internet. L’alleato numero uno delle vecchie e nuove democrazie l’abbiamo visto all’opera nel contesto della “transizione araba”. Con risultati talvolta contraddittori, va detto – che hanno visto sollevazioni popolari in nome della libertà sfumare in un voto più conservatore che rivoluzionario – ma quanto meno col merito di aver sollecitato le coscienze e con esse il rivolgimento.

E di rivolgimento si parla anche nella Russia del tandem Putin-Medvedev, dove in occasione delle recenti elezioni per il rinnovo della

 

Duma, il Cremlino, per la prima volta, ha dovuto fronteggiare il movimento d’opposizione che trovava nel web l’unica piattaforma libera di espressione. Di fronte alla censura di fatto imposta dal regime alla stampa e alle tivù di Stato, il proliferare di siti e blog nel corso della campagna elettorale ha offerto ai cittadini quello spazio di confronto, denuncia, dissenso e proposta che nessuna moderna repressione è riuscita a soffocare. Anche qui, il regime si è accorto di avere armi spuntate di fronte al diffondersi di un’idea di Paese e di leadership diversa dalla propria, con una capacità di controllo sulle masse assai ridimensionata. Anche in questo caso il dubbio si insinua nelle camere del potere: i nuovi zar sanno di sedere su un trono traballante.  

 

CENSIS

I media in Italia

Con la fine dell’anno è tempo di bilanci e il mondo dei media non ne è risparmiato. Ecco allora l’istantanea scattata dal Censis nel suo 45° Rapporto sulla situazione sociale italiana, che mostra una fruizione sempre più personalizzata delle offerte mediatiche. Nel 2001 – dice l’organismo di ricerca – l’utenza complessiva della tivù resta invariata al 97,4 per cento della popolazione, ma significativa è la distribuzione degli utenti sulle diverse piattaforme: dal 2009 l’utenza della tivù digitale è aumentata di 48 punti percentuali, arrivando al 76,4 per cento della popolazione, a scapito della tivù analogica che segna un -27,1 per cento; invece, resta stabile la tivù satellitare con un 35,2 per cento e attrae nuovi spettatori la web tivù con un +2,6 punti, che la porta a conquistare il 17,8 per cento dell’utenza complessiva.

 

Si conferma di nicchia la mobile tivù, di cui fruisce solo lo 0,9 per cento degli italiani. Sul fronte della carta stampata, invece, tempi duri per i quotidiani che continuano a perdere lettori (-7 per cento), mentre resistono periodici e testate online. Confermando le attese, cresce poi l’utenza del web, che nel 2011 supera la soglia del 50 per cento della popolazione, e quella dei social network che ne raccoglie il 31 per cento. Anche se – ci si aspetta che il dato sia materia di discussione del nuovo governo – nel nostro Paese l’Adsl copre solo il 61 per cento del territorio nazionale, e l’Italia si colloca al 21° posto in Ue per diffusione dell’accesso a Internet e qualità della connessione.

 

VIDEOGIOCHI

E se piacessero ai nonni?

Si chiama “Brainer” ed è il primo allenamento per la mente testato contro l’Alzheimer: un software ideato dal Politecnico di Torino, utile per prevenire la malattia. Come? Attraverso una serie di esercizi che richiedono risposte veloci a domande semplici. Spiegano dall’ateneo: il training cognitivo migliora le prestazioni mentali e la plasticità cerebrale, potenziando le funzioni intellettive.

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