Il mondo delle idee

Una delle fiabe contenute "In una favola" di Annamaria Gatti e Lauretta Perassi, novità dell'estate di Città Nuova editrice.
Chagall

Molte sono le idee che saltano in testa ai bambini: aiutiamoli a riconoscere quelle buone e quelle cattive. L’idea di un’impresa spericolata può finire con una gamba ingessata! Dall’ambito personale e familiare, si può passare all’ambito sociale, mondiale, presentando uomini e donne le cui idee hanno cambiato il mondo, in bene (Gandhi, M. L. King, Madre Teresa, C. Lubich). La favola suggerisce anche il rispetto per le idee altrui, l’accoglienza di idee diverse, la necessità del dialogo. (di L. Perassi)

 

Vi sarà capitato di trovarvi in classe davanti a un foglio bianco in attesa che arrivi l’idea giusta, per svolgere un tema. Ma l’idea sembra non arrivare mai, mentre si vede arrivare con terrore il momento di consegnare lo scritto. Perché le idee ci mettono così tanto ad arrivare? Ora ve lo spiego, così la prossima volta che dovrete fare un tema, non ve la prenderete più con le povere idee che tardano a venire. Le idee, infatti, vengono da molto lontano: dal Mondo delle idee.

Là c’è un centralino dove fanno capo tutte le chiamate delle persone che hanno bisogno di un’idea. el mondo delle idee, c’è un centralino telefonico al quale fanno capo tutte le chiaQuando un’idea riceve una telefonata, prepara la sua valigia, poi si reca alla stazione. Le idee, infatti, viaggiano sempre in treno. Quelle degli uomini politici viaggiano spesso con treni in ritardo (perché non riescono mai a mettersi d’accordo sulla destinazione e sul percorso); le idee dei bambini, preferiscono prendere i treni ad alta velocità, le idee sagge viaggiano su treni sempre in perfetto orario, mentre le idee nuove viaggiano su treni speciali, il cui orario non compare sui tabelloni delle partenze. La stazione delle idee è affollatissima: idee che vanno, idee che vengono, idee di scrittori che si aggirano cercando un’idea originale e poi ci sono le idee distratte che complicano notevolmente le cose perché sbagliano facilmente treno, dimenticano le valigie o le scambiano con quelle di altre idee. Con tutta questa confusione, ne succedono delle belle!

Quando il signor Edgardo telefonò al Mondo delle Idee perché non aveva la più pallida idea di dove avesse messo le chiavi di casa, si trovò in mano una chiave di violino; la signora Annetta che cercava un’idea per fare un regalo a un’amica si ritrovò con un sacco di spazzatura tra le mani, mentre al signor Floriano entrò in testa l’idea di contare tutti i granelli di sabbia della spiaggia dell’Adriatico! A causa di tutti questi disguidi, il centralino del Mondo delle Idee è intasato dai reclami.

Fu proprio in seguito al reclamo del signor Floriano, il quale stava diventando matto, che le idee si riunirono in assemblea e decisero di mettere un po’ d’ordine nel loro paese. Un’idea che proveniva dalla città degli inventori, propose di inventare un capostazione, uno cioè che regolasse il traffico dei treni e desse anche un’occhiatina dentro le valigie, per accertarsi che tutto fosse in regola. Alle idee sembrò una buona idea, ma bisognava trovare la persona adatta a svolgere un compito così importante e delicato. Dopo avere riunito altre tre assemblee (le idee, si sa, fanno fatica a mettersi d’accordo), la scelta cadde sul signor Platone che abitava nel Mondo delle Idee da moltissimi anni, tant’è che le idee gli si erano affezionate e lo consideravano un po’ come il loro papà. Il signor Platone accettò volentieri l’incarico e il mattino dopo si presentò alla stazione con un bel cappello rosso in testa e una paletta in mano. Come al solito, c’era un grande traffico e il signor Platone si dava da fare, come meglio poteva.

A un tratto vide arrivare a tutta velocità un’idea distratta (la riconobbe subito, per via dell’aria un po’ trasognata) e decise di tenerla d’occhio. L’idea, che proveniva dalla città dei pittori, manco a dirlo, salì sul treno sbagliato. Anziché andare dall’artista che l’aveva chiamata, stava correndo da un cuoco che aspettava una buona idea per preparare un pranzo importante. In valigia, l’idea aveva una scatola di colori a tempera. Il signor Platone sorrise tra sé, pensando: «Oggi inventeranno il risotto giallo!». E si leccò i baffi.

Da quel giorno, il signor Platone chiuse spesso un occhio davanti alle idee distratte, originali, buffe.

«Il mondo – diceva con filosofia – è bello anche perché è variato! ».             

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