Il Mondiale di calcio sotto Natale

Fa discutere la proposta di giocare i prossimi campionati di calcio del 2022 dal 26 novembre al 23 dicembre. Il Paese ospiante, infatti, il Qatar, nel periodo estivo ha temperature proibitive per lo svolgimento della competizione mondiale
Qatar

I campionati mondiali di calcio sono da sempre stati associati ai mesi estivi ma, a meno di clamorose sorprese, anche questa tradizione sportiva sta per cadere. Il Mondiale 2022, previsto in Qatar, sembra proprio destinato a disputarsi tra novembre e dicembre, per di più con una formula accorciata nei tempi rispetto a quella consueta, secondo le indicazioni emerse dall’ultima riunione della Federazione Internazionale Gioco Calcio (FIFA).

«Abbiamo bisogno di guardare al beneficio complessivo di tutti”», aveva dichiarato lo sceicco Salman bin Ebrahim Al-Khalifa, presidente della Asian Football Confederation. «Siamo contenti che, dopo l'approfondita valutazione delle varie posizioni e dopo discussioni dettagliate con tutti i soggetti coinvolti, abbiamo individuato – ha scandito – quella che riteniamo la miglior soluzione per il calendario internazionale 2018-2024 e per il calcio in generale».

Se la decisione finale verrà presa tra il 19 e 20 marzo a Zurigo, in occasione della riunione del Comitato Esecutivo, nell’ultimo comunicato pubblicato sul sito ufficiale della FIFA si fa riferimento ad una vigilia natalizia che «ha il pieno sostegno di tutte le sei confederazioni». Esclusi i periodi di gennaio-febbraio, per la concomitanza con le Olimpiadi Invernali per le quali sono in lizza Almaty e Pechino, e di aprile-maggio, caldeggiati dai club ma non considerabili per l’inizio del Ramadan, che nel 2022 inizierà il 2 aprile.

La finestra novembre-dicembre, tenuto conto che «per motivi legali la 22°a edizione della Coppa del Mondo deve essere disputata nell'anno solare 2022», appare dunque l’unica soluzione idonea al paese arabo. «L'Associazione europea delle Leghe Calcio Professionistiche (EPFL) e i club hanno espresso il loro dissenso – si legge in una nota ufficiale di replica – rispetto a questa proposta che turba e causa gravi danni al normale funzionamento delle competizioni nazionali europee», ribadendo la proposta del mese di maggio, «strutturata sulla base di uno studio, secondo il quale sono totalmente accettabili, dal punto di vista meteorologico, le condizioni climatiche sia per quanto riguarda i giocatori che i tifosi».

Ma l'UEFA, principale organo organizzatore del calcio europeo, ha annunciato di «non vedere grossi problemi nel riprogrammare le proprie competizioni per la stagione 2022/23», come del resto lo stesso sindacato dei calciatori professionisti (FifPro), che la considera «l'unica soluzione praticabile per proteggere la salute e la sicurezza dei giocatori». Sintetizzando le indicazioni, la “Task Force” Fifa riunita ha lasciato intendere che i Mondiali 2022 dovrebbero aprirsi il 26 novembre per chiudersi il 23 dicembre, antivigilia di Natale per i cristiani.

Una questione anche di rilevanza religiosa secondo il nordirlandese Jim Boyce, vicepresidente della Fifa, che tuttavia ha confermato alla BBC come «la decisione di far giocare i Mondiali d'inverno sia giusta. Le condizioni devono essere adeguate per giocatori e spettatori. Si può mettere l'aria condizionata in uno stadio, ma non in un intero Paese. Ho sempre detto – ha ricordato – che non c'era alcuna possibilità di giocare la Coppa del Mondo a giugno e luglio». Le altissime temperature che giocatori e tifosi troverebbero in Qatar a giugno e luglio appaiono proibitive per giocare e su questo tutte le sei confederazioni continentali si sono dette d'accordo: resta certamente da chiarire quale sarà l'impatto sui calendari dei singoli campionati nazionali e su quelli delle competizioni internazionali per club.

Stando ai dati del Fondo monetario internazionale, con un PIL pro capite di 100.889 dollari, il doppio degli USA e oltre tre volte quello italiano, il Qatar pone dunque condizioni senza precedenti al calcio mondiale. In vista della grande rassegna del 2022, risultano 36 i miliardi di euro previsti per costruire Lusail City, città che sarà di riferimento per la rassegna, a 15 chilometri a Nord di Doha. Fiumi di denaro che non sono solo provenienti dal petrolio: il minuscolo Qatar, forte anche del triplo delle riserve di gas degli Stati Uniti, per il quale è secondo solo a Russia e Iran, è il primo produttore di gas naturale liquefatto, esportato in 26 Paesi che qui lo acquistano. Con questi presupposti, anche un Mondiale alla vigilia di Natale è possibile.

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