I vestiti nuovi dell’Imperatore

Può un uomo cambiare il proprio destino, il suo compito nella storia e nella vita, dopo che questo s’è concluso? Si può forzatamente rendere il passato ancora presente? Il film in questione, presentando la leggenda di un Napoleone che lascia un sosia a morire a sant’Elena per tornare avventurosamente a Parigi, rivelarsi e, non creduto, alla fine rinunciare ad un sogno impossibile ripiegando in una anonima ma serena esistenza borghese, affronta con ironia, delicatezza e finezza intellettuale appunto questo tema. L’opera è un gioiello di interpretazione (la prova, anche fisica, di Ian Holm), di sceneggiatura svelta, di ricostruzione storica convincente: con una vena amarognola (Napoleone vede Warterloo ridotta a meta turistica; l’incontro con i pazzi del manicomio, ognuno dei quali crede d’essere lui…), e riflessioni sulla storia gettate qua e là con battute fulminanti. Un divertissement fantastorico, ma non solo. Regia di Alan Taylor; con Ian Holm, Iben Hjejle,Tom Watson.

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