I diritti delle donne

Un opuscolo in 8 lingue per far conoscere agli stranieri i loro principali diritti, realizzato dal Comune di Milano e Cisl.
donne immigrate

Tratta temi che vanno dalla tutela della maternità e dei minori all’assistenza sanitaria, dalla protezione sociale all’accesso al mercato del lavoro, è pubblicato in 8 lingue e distribuito in 24 mila copie. I diritti delle donne è stato realizzato dal Comune di Milano e dal Coordinamento donne Milano della Cisl, grazie al contributo della Regione Lombardia, con l’obiettivo di offrire informazioni su queste tematiche. «Si tratta di una guida semplice – ha spiegato l’assessore alla Famiglia, scuola e politiche sociali Mariolina Moioli– rivolta a quello che noi riteniamo il fulcro della famiglia: la donna. Siamo convinti che dalla donna passa l’integrazione della famiglia e la partecipazione sociale più in generale». «Questo libretto – ha evidenziato Maria Grazia Bove, segretaria della Cisl di Milano – fa parte di un progetto più ampio finalizzato alla divulgazione dei diritti e dei doveri delle donne immigrate. Un progetto che prevede anche l’organizzazione di seminari e momenti informativi presso le comunità straniere e le associazioni del terzo settore attive sul territorio milanese. Diffonderemo la pubblicazione nelle sedi della Cisl, nei luoghi di lavoro e tramite la nostra rete sindacale».
 

Nel corso della presentazione è emerso un dato importante: spesso sono le immigrate a sostenere la qualità della vita delle famiglie e l’alta partecipazione di donne e uomini lombardi al mercato del lavoro, con le loro attività di collaboratrici familiari e la loro presenza nelle strutture socio-assistenziali e sanitarie.
 

La pubblicazione è realizzata in modo che per ciascuna lingua ci sia anche la traduzione in italiano. Sono 17 pagine suddivise in12 capitoliche vanno dallatutela della maternità, al ricongiungimento familiare, all’assistenza sanitaria, alle modalità di rilascio del permesso di soggiorno. Altre sezioni riguardano i temi del lavoro, della previdenza e assistenza sociale, dello studio e del titolo di studio. Un capitolo è dedicato alle nuove cittadine comunitarie e un altro al fenomeno della violenza contro le donne. «Abbiamo ritenuto opportuno parlarne perché sono ancora troppe le donne, soprattutto quelle straniere, che subiscono violenza familiare e non vogliono o non possono denunciarla. Questo libretto – ha concluso Moioli – vuole essere anche un modo per fare uscire dall’ombra tutte quelle donne che all’interno delle mura domestiche, per cultura o per altre circostanze, vivono situazioni di sopruso. Spesso infatti il disagio è dovuto alla non conoscenza dei propri diritti e doveri».

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