Grazie nonni

Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Oggi è la loro festa
festa dei nonni

I nonni viziano mio figlio Claudio. Ne sono sicura. Quando è con loro tutto è concesso. D’altro canto sono costretta a portarlo da loro, perché mio marito ed io lavoriamo. E quando lo vado a riprendere, non vuole mai venire e fa un sacco di capricci. Una mamma di Roma

Eh, i nonni, i nonni! Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Penso che sarebbe utile averne sempre a disposizione qualcuno nell’armadio di casa, perché la loro funzione è molto utile e importante per il bambino.

Se è vero che esistono nonni “tiranni”, che spesso sono invadenti e talvolta tendono ad escludere il genero o la nuora, è però altrettanto vero che le funzioni importanti che vengono assolte dai nonni sono particolarmente educative e formative per ogni bambino.

In una società ove nascono pochi bambini, i nonni ci ricordano il tempo passato, la continuità degli affetti, il trascorrere degli eventi e del mondo. Ci ricordano il tempo di prima, premonitore di una storia che continua e proseguirà con i figli e i nipoti.

È sicuramente quindi una grande fortuna per il bambino avere i nonni! Essi infatti sono una ulteriore base di sicurezza per il bambino, un luogo ove trovare protezione, riparo e amore quando tutto va male: quando la madre viene a mancare perché malata, quando i genitori devono andare in viaggio, al lavoro o sono comunque “fuori”.

I nonni infatti, a differenza dei genitori che spesso sono preoccupati della vita, delle varie vicende e del futuro della loro famiglia, hanno già vissuto la loro vita e non hanno mire o prospettive particolari. Per cui sono a totale disposizione dei nipoti.

I bambini allora sperimentano questo “eden”, questa totale dedizione da parte di qualcuno che vuole loro molto bene. E quanto è bello per un bambino vivere gli anni dell’infanzia circondato dall’amore di persone che gli vogliono bene in modo esclusivo!

Ma allora, il nostro Claudio crescerà viziato? Penso proprio di no! Il bambino è in grado di distinguere quando è con i nonni e quando è con i genitori. Sa come comportarsi a seconda delle varie circostanze. E, se i genitori saranno autorevoli e comprensivi, Claudio saprà rispettare le regole di comportamento verso sé e verso gli altri.

Ma allora perché fa un sacco di capricci quando lo si va a riprendere? Semplicemente perché Claudio manifesta in quel momento a suo modo il dispiacere di lasciare una situazione positiva, sicura e confortevole come quella dei nonni. Occorrerà tollerare i suoi capricci dicendogli: «Lo so Claudio che ti piacerebbe stare ancora qui con i nonni, ma ora dobbiamo andare».

In questo modo Claudio piangerà ancora, ma le parole della mamma gli testimonieranno la comprensione del genitore e, se non verrà sgridato, comprenderà che la separazione anche da una situazione piacevole, fa parte della vita.

Scriveva Bruno Bettelheim, famoso psichiatra, nel suo libro Il mondo incantato: «L’affezionatissima nonna, che racconta la storia a un nipotino, comunicherà qualcosa di assai diverso da quello che può trasmettere un genitore che la legge per senso del dovere. L’attivo senso di partecipazione della nonna alla variazione della storia reca un vitale contributo e un enorme arricchimento all’esperienza che ne fa il bambino».

E anche per i nonni l’esperienza può essere assai piacevole. Li gratifica l’attenzione fiduciosa del nipotino, in modo tale che tra nonno e nipote può stabilirsi un rapporto felice e di vera reciprocità.

(acetiezio@iol.it)

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