Nuovo governo, culture politiche e il nodo del dialogo

Con la nomina di Luca Fontana alla presidenza della Camera è emerso il nodo delle questioni definite etiche e dei diritti civili che necessitano un confronto serio ancorato alla Costituzione.

Mario Draghi ha salutato ormai anche i giornalisti parlamentari ed è ad un passo dall’uscita da Palazzo Chigi con l’incarico di Mattarella alla Meloni a formare il nuovo governo che verrà formalizzato in settimana.

La lista dei ministri è pronta anche se il protagonismo mediatico di Berlusconi sta causando qualche intralcio ad un percorso che richiede, invece, silenzio e discrezione per essere più veloce.

Se tutto andrà secondo le previsioni, i numeri della coalizione capitanata da Fratelli D’Italia permetterà di procedere velocemente con la sobria cerimonia di giuramento del nuovo governo in modo da presentarsi nel tempo più breve alle Camere per annunciare il programma operativo del nuovo esecutivo.

Sarà difficile scostarsi immediatamente dall’impostazione definita da Draghi nelle linee essenziali della politica estera e l’attuazione del Pnrr concordato con l’Europa che ci chiede di rispettare i tempi di adempimento dei numerosi programmi per versare i miliardi di euro stanziati, tra prestiti e contributi, per l’Italia.

Ma è inimmaginabile pensare che non ci siano novità significative da parte di un governo che presenta un profilo diverso da tutti i precedenti per la posizione preminente di una presidente del Consiglio esplicitamente di destra. Un arguto politico come Rino Formica ha detto che Draghi, a prescindere dal ruolo che andrà a ricoprire, farà da lord protettore della Meloni verso l’area moderata in Europa, ma la leader di Fdi è già presidente del gruppo dei conservatori europei che governano il Regno unito, ormai fuori dalla Ue ma ancor più alleato strategico degli Usa. Non manca il favore verso il nuovo corso italiano da parte degli Stati Uniti, infatti, anche se alla Casa Bianca non c’è più Donald Trump e Steve Bannon, l’ideologo acclamato nelle feste di FdI, è caduto in disgrazia.

Il versante delle relazioni internazionali, nonostante le estemporanee dichiarazioni di  Berlusconi, non presenterà una discontinuità, ma anzi potrà fondarsi su un nuovo ruolo attivo dell’Italia secondo il concetto strategico varato dai Paesi Nato a fine giugno a Madrid. Come ha detto con chiarezza Giorgia Meloni «l’Italia con noi al governo non sarà mai l’anello debole dell’Occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato».

Le novità significative che si possono prevedere saranno, quindi, sul piano delle politiche sociali, a partire dalla riforma annunciata del Reddito di cittadinanza, e in materia di migrazioni.

Un aspetto, invece, trascurato in campagna elettorale, in difformità con quanto avviene negli Usa, riguarda le questioni classificate comunemente come etiche e dei diritti civili. La nomina del leghista Luca Fontana alla presidenza della Camera ha già dato il via ad accese polemiche pur se il suo discorso di investitura si è mantenuto entro il profilo istituzionale con i ringraziamenti al suo maestro Umberto Bossi, ai predecessori nella carica, al presidente Mattarella e a papa Francesco esplicitamente per il suo impegno a favore della pace (La Russa al Senato ha citato le dichiarazioni del papa sulla dignità dei lavoratori). Fontana ha ricordato le proprie origini da un quartiere difficile della città di Verona sottolineando l’importanza «di non smettere di credere, sperare e immaginare un futuro migliore. Il neo presidente della Camera ha messo in evidenza, inoltre, l’importanza del lavoro compiuto con i disabili durante la sua precedente esperienza come ministro del Governo Conte 1.

Nulla da poter eccepire quindi. Le polemiche sono emerse per la nota posizione di Fontana contro l’aborto, le diverse forme di eutanasia e a favore della famiglia composta da un uomo e una donna.

La reazione che già è stata annunciata da parte dell’opposizione è quella di una polarizzazione che non aiuta il dialogo necessario quando si affrontano temi fondamentali e divisivi che rischiano di ridurre l’avversario a icona macchiettistica.

La netta posizione di Fontana chiama in causa, in particolare l’identità del Pd su tali questioni dove esiste una posizione personalista che non coincide con un credo confessionale ma è fondata sulla dignità umana che è al centro della Costituzione. Come ci ha detto il politologo Pombeni, «credo che l’enfasi di Letta sulle istanze radical libertarie sia stata un grande e grave errore. Già ai tempi di Berlinguer un politico acuto come Ermanno Gorrieri aveva avvertito sulla deriva del PCI che si andava configurando come “un partito radicale di massa”».

Un tema non marginale per l’identità dell’intera sinistra come messo in evidenza da un testo del 2012 sull’emergenza antropologica. Su Città Nuova, ad esempio, abbiamo riportato più volte il giudizio radicalmente contrario alla pratica dell’utero in affitto da parte del mondo femminista e di sinistra.

L’importante come sempre, inoltre, per chi si impegna da cristiano in politica è quello di mantenere laicamente la barra dritta sulla dignità della persona umana e soprattutto dei più deboli, senza farsi rinchiudere in gabbie confessionali ed ideologiche per poter essere libero, come diceva lo storico Paolo Prodi, di «desacralizzare ogni forma palese e occulta di potere come sfruttamento» della persona umana.

Il grande tema epocale della dignità dei migranti e la lotta contro la guerra rientrano in questa dimensione integrale dove non si può scegliere a piacimento una questione decisiva per la coscienza personale e collettiva.

Quindi più che di polemiche e ostentazioni, le questioni in gioco sono troppo serie per non chiedere a tutti, a cominciare dai soggetti attivi della società civile di farsi promotori di un dialogo esigente e aperto.

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