Gli ucraini di Milano e i loro connazionali a Kiev

Manifestazioni di solidarietà sul sagrato della stazione centrale mentre sulla porta della chiesa greco-cattolica si raccolgono fondi da inviare a chi è rimasto ferito o è ricoverato dopo i violenti scontri nella capitale nordeuropea
Manifestazioni a Kiev

Libertà per l’Ucraina, no a mafia e corruzione, questi gli slogan  rimbalzati nel pomeriggio di ieri dal sagrato della Stazione Centrale a Milano, dove diverse centinaia di persone di nazionalità ucraina, presenti in Lombardia, si sono riuniti in segno di solidarietà con i loro connazionali a Kiev. Bandiere e e cartelloni hanno colorato la piazza mentre si alternavano gli interventi di protesta contro il governo Yanukovich e contro Putin. Da alcuni giorni i cittadini dell’Ucraini si stanno dando da fare, con il  passaparola per raccogliere fondi che poi inviano ai loro  connazionali che  manifestano nella piazza Majdan per difendere le proprie idee pro Europa.

Anche la chiesa greco-cattolica di Milano ha dato  il proprio contributo, e ha invitato i fedeli all’obolo da destinare al settore civile di Kiev, che si occupa dei feriti e di assistenza a chi è ricoverato in ospedale. «Abbiamo raccolto i soldi fuori dalla chiesa – sottolinea il prete Ivan Stefurak – per non dare adito a speculazioni. Noi non aiutiamo il popolo, noi siamo il popolo. Abbiamo raccolto 1.500 euro da circa 250 persone. Tanti per chi spesso lavora quando capita». E ha continuato: «Yanukovic deve permetterci di curare i feriti e farci entrare in carcere a portare conforto. Anche in guerra non si vieta questo a nessuno».

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