Gli eroi del Natale

Divertente, dinamico e coinvolgente, questo cartone della Warner Bros unisce delicatezza e originalità per raccontare la vera storia della festa più bella dell'anno.

Non è affatto scontato che a Natale si possa andare al cinema per gustarsi un buon film; e anche quest’anno sono stati avvistati – ma è impossibile fermarli – i fischiabotti comici con Boldi da una parte e De Sica dall’altra. Per chi non ne avesse abbastanza, poi, verso di noi viaggia spedito un mega collage di tutti i cinepanettoni mescolati, un blobbone firmato Paolo Ruffini che ha lo scopo di festeggiare i trentacinque anni di questa grande invenzione: dal 1983 al 2018: ecco Super Vacanze di Natale, bellissimo, fantastico, imperdibile.

Eppure, nonostante l’abbiano fatto uscire alla fine di novembre, potrebbe resistere fino a Natale – e magari per tutte le feste in arrivo – un piccolo, importante film di animazione dal titolo gli Eroi del Natale diretto da Timothy Reckart. E allora correte, corriamo a vederlo, perché funziona come racconto in sé, perché divertente, dinamico e coinvolgente, e perché con delicatezza e originalità consegna un delizioso omaggio alla Natività, alla venuta al mondo di Cristo. E ci ricorda persino quanto sia difficile, ma bello avere fede, stare in relazione con Dio

Soprattutto ci regala – e non è poco – la possibilità di dialogare con i nostri figli su questo importante argomento, partendo dal loro stupore, dalle loro emozioni, elemento fondamentale di ogni apprendimento. I protagonisti del luminoso cartone americano sono tre animali: un asinello, una colomba e una pecora, più tre cammelli in secondo piano e due cagnacci – prima famelici e poi redenti – a completare il gruppo. Ci sono Maria e Giuseppe, ovviamente, e c’è il cameo finale del Bambino Gesù tra la paglia, la stella e la veglia dei pastori.

gli-eroi-del-nataleLa storia è quella del giovane asinello Bo, imprigionato in una macina da grano tutto il giorno, in estenuante girotondo appeso ad una corda, con il grande sogno, però, di fuggire e diventare membro del corteo reale. La colomba Dave lo sprona e lo aiuta a prendersi la libertà, divenendo sua preziosa compagna di viaggio, sua alleata di un improvviso e avventuroso vivere, che presto capitombola sul sentiero percorso dai genitori terreni di Cristo, i quali viaggiano, teneri e fragili, su un carretto da Nazareth verso Betlemme per via del censimento, prontamente sostenuti dalla vicinanza di Dio quando colti dal dubbio e dalla stanchezza.

Capirà strada facendo, il sensibile e sveglio Bo, il senso della sua missione: la differenza tra il vecchio sogno di servire un Re come tanti sulla terra, e la nuova e concreta possibilità di entrare in relazione con il grande Re che sta nascendo. Gli sarà d’aiuto la pecorella Ruth, coraggiosa ad abbandonare il suo gregge per seguire in solitaria una stella misteriosa; lei, belante simbolo del coraggio che spesso occorre per avvicinarsi al messaggio di Cristo, soprattutto di questi tempi.

Il faunistico terzetto si aiuterà a vicenda nei momenti difficili e metterà sovente in fuorigioco i due cagnacci, tenuti al guinzaglio da un soldato romano disposto a tutto pur di eliminare la vita che Maria porta nel grembo. Il centurione orcoide, più bestiale delle dolci bestie del film, incaricato da Erode di distruggere il germoglio che invece diventerà infinita pianta e sorgente di vita, verrà sconfitto dal candore saggio degli animali, compresi i tre cammelli dei sapienti magi, anche loro sempre più dentro la buona battaglia man mano che la narrazione avanza.

Non manca l’azione, in questo intelligente cartone, fioriscono le situazioni rocambolesche e saltellano qua e là utili momenti di comicità. Il finale è totalmente tenerezza, però, abbandono alla bellezza anche per quel gregge dapprima impaurito e diffidente, e per quei due cani incattiviti dalle logiche del mondo e del potere. Insomma, se a Natale si vuole davvero abbracciare il senso della festa, costruttivamente accanto ai nostri figli, Gli eroi del Natale è lì ad aspettarci, sperando che i poteri di oggi, prettamente commerciali, non lo sbranino prima.

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