I gioielli delle nuvole parlanti

Le storie di Battaglia, Toppi, Micheluzzi e Milazzo finalmente disponibili in versione integrale per l’editrice Npe. Lo stile di disegno, il tipo di narrazione e la struttura della tavola sono vincenti nel trasportare classici della letteratura nel mondo delle strisce

Le parabole professionali ed editoriali dei vari attori del mondo del fumetto sono spesso singolari e imprevedibili. Come nel caso della casa editrice Npe, Nicola Pesce Editore, oggetto della nostra attenzione. Partita non molti anni fa con l’intento di promuovere opere di autori esordienti italiani ed edizioni di fumetti stranieri di successo, sta virando verso nuovi progetti editoriali, che, pur non cancellando queste direttive, ne sovrascrivono altre altrettanto interessanti.

Parliamo sia di una etichetta dedicata alla saggistica, che negli anni ha sfornato volumi di analisi storica di notevole importanza (vedi il saggio di valenza storica Eccetto Topolino: Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti), sia di quella, più recente, che si occupa delle ristampe monografiche, alcune integrali, di alcuni degli autori italiani di fumetto di maggior peso, carriera e valore.

I nomi degli autori italiani di questo nuovo corso editoriale sono a dire poco prestigiosi: nei decenni la loro produzione ha attraversato serializzazioni editoriali e vari tentativi di ristampe più o meno complete. Oggi anche le produzioni più datate di Dino Battaglia, Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi e Ivo Milazzo diventano finalmente e facilmente rintracciabili in libreria, in uno spazio librario, quello dedicato al fumetto seriale e a volumi autoconclusivi, in crescita costante. Già dal primo volume dedicato a Battaglia, nel quale sono raccolte otto storie che l’autore ha realizzato da altrettanti racconti di Edgard Allan Poe dagli anni sessanta agli ottanta, è facile capire la portata qualitativa e culturale del progetto.

Parliamo, infatti, di opere che già per l’epoca in cui erano state pubblicate spiccavano in maniera lampante sulla media qualitativa del fumetto italiano e mondiale e che, a distanza di molti decenni, non solo non hanno perso appeal e sono godibilissime (in questo la scelta dell’autore di rifarsi allo scrittore statunitense ha aiutato non poco, vista la letterale immortalità di suoi racconti del terrore), ma fanno capire a chi non ha avuto modo di conoscerlo in precedenza quanto gli autori moderni debbano a veri e propri colossi come Dino Battaglia.

Debiti, nei confronti di questi autori italiani che saranno ristampati dalla Npe, sia nello stile del disegno, per nulla convenzionale e al tempo stesso sintetico e dettagliato, sia nel tipo di narrazione e nella struttura della tavola, allontanandosi da soluzioni semplici di struttura ingabbiata e veleggiando decisamente verso un approccio alla costruzione della pagina che tiene conto solo del ritmo che l’autore ha deciso di imporre alla lettura.

E i racconti di Poe non sono l’unico stimolo culturale che Battaglia raccolse e tramutò in fumetto: sono attualmente quattro i volumi editi dall’editore campano e già indicano la versatilità degli spunti che l’autore raccolse e tramutò in albi a fumetti.

Il secondo, dal titolo Maupassant, raccoglie trasposizioni di alcuni dei Racconti della guerra franco-prussiana di Guy de Maupassant: nelle tavole a fumetti del disegnatore italiano, mettendo al centro dell’attenzione la persona e non gli eventi, viene dipinto con pochi tratti un quadro nel quale la guerra si presenta al suo peggio, mostrando come sia il frutto della follia umana.

Il terzo, L’uomo della Legione, ristampa il fumetto pubblicato dalla casa editrice Cepim (poi Sergio Bonelli Editore nella sua attuale versione editoriale) negli anni settanta quando al fumetto seriale venne affiancata una collana di albi autonomi nei quali si dava spazio ai migliori autori per raccontare storie che si potessero ricondurre al titolo della collana, Un uomo, un’avventura.

E la storia dolente e per nulla a lieto fine del legionario Moreau che, nel solco del volume precedente, riesce a dipingere l’inutilità della guerra con maggiore efficacia rispetto a mille saggi di sociologia. Uno sguardo, a colori, disincantato con una qualità di narrazione e di utilizzo del medium fumetto decisamente superiore alla media.

Il quarto volume, se possibile, mostra ancor di più la voglia di sperimentare dell’autore e le sue indubbie capacità, sposando il suo bianco e nero graffiato e sporco a storie brevi di ambientazione horror, dalla prima (tratta da un racconto di Lovecraft, da cui l’albo prende il nome) all’ultima, dedicata alla leggendaria storia del Golem.

I volumi della Npe illustrano e illustreranno nei prossimi anni come l’idea di trasportare classici della letteratura nel mondo delle nuvole parlanti sia stata decisamente vincente: il veneziano Battaglia, negli anni, ha mostrato al mondo del fumetto una qualità da illustratore sommata alla capacità di scegliere i tempi e i modi del racconto che rappresenta ai massimi livelli le capacità della nona arte. Quando ha poi raccolto e fatto suoi gli spunti narrativi della letteratura ha realizzato dei piccoli gioielli senza tempo.

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