Francesco ai giovani: Non abbiate paura dell’amore vero

In occasione dei trent'anni della Giornata mondiale della gioventù, il papa invita a riscoprire la bellezza della vocazione umana all’amore, a ribellarsi contro la tendenza a banalizzare l’amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all’aspetto sessuale: «Abbiate il coraggio di andare controcorrente. E abbiate il coraggio anche di essere felici»
Giovani

Era il 1985 quando papa Giovanni Paolo II, oggi santo, diede vita alla prima Giornata mondiale della gioventù. Un appuntamento annuale indetto per promuovere le aspirazioni dei giovani ad avere un proprio spazio nella chiesa e nel mondo, che ogni due, tre anni, si celebra a livello internazionale richiamando centinaia di migliaia di giovani. L'ultima Gmg mondiale si è svolta nel 2013 in Brasile. La prossima invece sarà nel 2016 a Cracovia, in Polonia.

Quest'anno, invece, la gmg si celebra a livello diocesano la domenica delle Palme e ha come titolo «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio». È questo infatti il titolo del messaggio che papa Francesco ha indirizzato ai giovani. Un messaggio che parla dell'anelito alla felicità che è presente in ogni persona e che invita a non aver paura dell'amore vero e a non banalizzarlo.

«Il periodo della giovinezza – scrive Francesco – è quello in cui sboccia la grande ricchezza affettiva presente nei vostri cuori, il desiderio profondo di un amore vero, bello e grande. Quanta forza c’è in questa capacità di amare ed essere amati! Non permettete che questo valore prezioso sia falsato, distrutto o deturpato. Questo succede quando nelle nostre relazioni subentra la strumentalizzazione del prossimo per i propri fini egoistici, talvolta come puro oggetto di piacere. Il cuore rimane ferito e triste in seguito a queste esperienze negative. Vi prego: non abbiate paura di un amore vero, quello che ci insegna Gesù e che san Paolo delinea così: "La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine" (1 Cor 13, 4-8).

Nell’invitarvi a riscoprire la bellezza della vocazione umana all’amore, vi esorto anche – sottolinea il papa – a ribellarvi contro la diffusa tendenza a banalizzare l’amore, soprattutto quando si cerca di ridurlo solamente all’aspetto sessuale, svincolandolo così dalle sue essenziali caratteristiche di bellezza, comunione, fedeltà e responsabilità. Cari giovani, "nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è “godere” il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, di fare scelte definitive, “per sempre”, perché non si sa cosa riserva il domani. Io, invece, vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi. Abbiate il coraggio di andare controcorrente. E abbiate il coraggio anche di essere felici"».

Leggi il testo integrale del messaggio su Vatican.va

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