Economia, comunicazione, unità, due anniversari a Loppianolab

Celebrati due "compleanni" di eccezione: i 25 anni dell'Economia di Comunione e i 60 del gruppo editoriale Città Nuova, realtà impegnate nella costruzione del dialogo e della fraternità concreta, che affondano le radici nel carisma dell’unità

Un quarto di secolo di Economia di Comunione, 60 anni di Città Nuova. Due anniversari celebrati insieme, sotto il titolo "Economia, comunicazione, unità", perché la loro radice – la ricerca della fraternità, del dialogo, dell'unità, e l'attenzione ai più poveri, ai diversi – è comune e affonda nel carisma del Movimento dei Focolari.

 

Frutto della "cultura del dare", intuizione di Chiara Lubich fatta propria da migliaia di persone nel mondo, «l'Economia di Comunione è una scelta di vita». Parola di Eva Gullo, presidente del Polo Lionello Bonfanti, uno dei quattro partner di Loppianolab, la manifestazione nazionale che riunisce l'EdC, il gruppo editoriale, la cittadella internazionale toscana e l'Istituto universitario Sophia. E la vita, si sa, si traduce in storie, esperienze di condivisione, lampi di creatività, ma anche in difficoltà e condivisioni, che hanno come obiettivo il desiderio di continuare a generare, quotidianamente, una economia differente, inclusiva, solidale.

 

Ma cos'è l'Economia di Comunione oggi? Per l'economista Luigino Bruni l'EdC, che ha dietro «l'economia e la comunione, due parole bellissime, è un processo – e non un prodotto – di gente che si mette a camminare intorno a delle idee». Sono le stesse persone, con impegno ed azione, a rinnovarla e a darle nuova linfa vitale. «Un quarto di secolo – ha sottolineato l'economista Stefano Zamagni – è una bella festa di compleanno. Come si dice, gli anni insegnano cose che i giorni non conoscono». Plaudendo ai tanti che hanno creduto sin dall'inizio nell'EdC, lavorando sapendo di essere derisi da parte del mondo accademico, Zamagni ha sottolineato come la situazione si sia negli anni ribaltata, tanto che oggi «il principio fondativo e attuativo dell'Economia di Comunione è diventato cultura, al di là delle realizzazioni».

 

Più indietro nel tempo, nel 1956, nasceva invece Città Nuova, allora foglio di collegamento di un gruppo di persone di diversa estrazione culturale e sociale, intervenute ad un incontro dei Focolari. Un giornalino poi divenuto rivista, oggi pubblicata da un gruppo editoriale con decine di edizioni estere. Giornali, libri, notizie web che accompagnano il lettore aiutandolo a leggere i fatti nell'ottica della fraternità e del dialogo. «Il progetto editoriale – ha affermato il direttore Michele Zanzucchi – è nato perché aveva qualcosa da dire alla società: il valore della fraternità e dell’unità. Un messaggio di assoluta attualità, la cui urgenza comincia a comprendersi solo ora».

 

«Sorprende scoprire come i lettori di Città Nuova – ha dichiarato il direttore generale Stefano Sisti – sentano la rivista come qualcuno che appartiene a loro e che, perciò, tentano di sostenere in tutti i modi». Pur essendo una realtà relativamente piccola, il gruppo editoriale ha un pubblico di riferimento estremamente variegato: accademie, studiosi, persone del movimento, parrocchie, gente molto semplice e gente acculturata. A loro viene lanciata una proposta di informazione, cultura e condivisione di idee.

 

L'apertura, il dialogo, caratterizzano da sempre Città Nuova, come sottolineato anche da Fabio Colagrande, giornalista di Radio Vaticana, che ha affermato di aver imparato molto dalle pagine della rivista, e soprattutto la libertà e l'importanza della relazione nella comunicazione. «Quando c'è una buona comunicazione – ha spiegato – si possono accelerare i processi di pacificazione e questo è il tipo di giornalismo che ho trovato a Città Nuova».

 

Una nuova economia, una diversa comunicazione, posso aiutare la costruzione di una cultura nuova, del dialogo e dell'incontro, premessa – per il copresidente dei Focolari Jesús Morán Cepedano – di una globalizzazione poliedrica, senza gruppi di potere egemonici, da realizzare in un contesto di vera comunione, alba dell’uomo-mondo.

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