E adesso chi paga?

Soppresse le agevolazioni postali. Colpite soprattutto le organizzazioni no-profit. La protesta si diffonde in rete.
poste-italiane

Anche Città Nuova, come molti altri periodici, è nei guai. Colpa del decreto del governo del 30 marzo 2010, immediatamente valido, che ha soppresso le tariffe agevolate postali per l’editoria libraria, quotidiana e periodica.

 

In più, come casa editrice, Città Nuova deve sopportare oneri supplementari di spedizione postale per ogni libro inviato.

Colpite in modo particolare le associazioni no-profit che hanno calcolato rincari del 500 per cento per qualsiasi iniziativa che passi per l’invio di opuscoli lettere o volantini via posta.

 

Sull’onda delle preoccupazioni per le pesanti conseguenze immediate, molte associazioni, dalla Fondazione Don Gnocchi a Telethon, da Medici senza frontiere a Telefono azzurro hanno fatto sentire la loro voce chiedendo al governo di ritirare il decreto.

 

Sul web la protesta corre, con molte iniziative, tra cui un appello lanciato dal settimanale Vita (per aderire clicca qui) contro l’aumento delle tariffe postali.

 

Città Nuova aderisce a questo appello.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons